Trieste, 26 mar - "L'ottimo lavoro compiuto dal personale del
Nucleo operativo per l'attività di vigilanza ambientale (Noava)
del Corpo forestale regionale, al quale spetta un sentito
ringraziamento, sta dando ottimo risultati nel contrasto al
bracconaggio, in particolare per quanto riguarda la cattura e la
caccia illecite di uccelli. L'azione di controllo attutata in
Friuli Venezia Giulia ha infatti permesso di individuare i
soggetti dediti a questa pratica illecita che, danneggiando molte
specie protette, causa gravi danni all'ambiente".
Lo ha dichiarato l'assessore regionale alle Risorse
agroalimentari, forestali e ittiche e alla montagna, Stefano
Zannier, dopo che nei giorni scorsi, il Noava ha colto in
flagranza di reato una persona dedita all'uccellagione nel Comune
di Varmo. Si tratta dell'ultima di una serie di operazioni volte
a contrastare il bracconaggio in materia di cattura di avifauna,
attività illegale praticata soprattutto nel periodo
autunno-inverno in occasione dei passaggi migratori, ma che non
conosce sosta nemmeno in altri periodi dell'anno.
Gli operatori del Noava, con la collaborazione dei colleghi delle
stazioni forestali di Gemona del Friuli, Pontebba e Tolmezzo,
hanno condotto numerose azioni nelle zone di Ampezzo,
Chiusaforte, Tolmezzo, Gemona del Friuli, Faedis, Reana del
Rojale, Basiliano e Varmo, che hanno portato al sequestro di 137
uccelli vivi, 103 dei quali sono stato liberati immediatamente,
mentre i rimanenti sono stati affidati a un centro di recupero
per la riabilitazione.
Le attività d'indagine hanno portato inoltre al sequestro di 76
uccelli congelati, 153 reti da uccellagione, 550 panie, 300
lacci, 5 richiami elettromagnetici, 5 tagliole, 6 gabbie
trappola, 1.600 munizioni da caccia, nonché attrezzi per
l'alterazione degli anelli identificativi per l'avifauna. Sono
state segnalate all'Autorità giudiziaria 8 persone, alle quali
sono stati contestati vari reati: dal furto, ipotizzabile per
colui che si appropria della fauna selvatica senza essere in
possesso della licenza di caccia, all'uccellagione, all'uccisione
o al maltrattamento di animali e, in alcuni casi, alla detenzione
di fauna particolarmente protetta.
Di particolare rilevanza un'indagine condotta della Stazione
forestale di Pontebba e supportata dal Noava, sotto la direzione
della Procura di Udine, la quale ha permesso di individuare un
sito di cattura nell'area di Chiusaforte, che rientra tra le
poche dell'arco alpino individuate come 'valichi montani di
interesse per le rotte di migrazione'. In queste località è
vietata qualsiasi attività venatoria nei confronti della fauna
migratoria, perché gli uccelli dopo centinaia di chilometri
necessitano di una sosta per riposarsi prima di proseguire la
migrazione verso Sud.
Nello stesso periodo il Noava, coadiuvato frequentemente anche da
personale della vigilanza venatoria della Federazione italiana
della caccia, si è orientato anche al contrasto della caccia alla
posta alla beccaccia, che consiste nell'appostarsi al crepuscolo
e all'alba in luoghi idonei, nel momento in cui questi uccelli,
attivi particolarmente di notte, si recano nelle aree libere da
vegetazione per alimentarsi e poi fare ritorno nel bosco per il
riposo. Questa pratica venatoria, oltre a essere espressamente
vietata, è anche pericolosa perché - data la scarsa visibilità -
chi la pratica rischia di colpire anche altre specie non
cacciabili come ad esempio gufi, allocchi e civette. A tale
riguardo, nella fascia pedemontana che va da Nimis a Faedis sono
state sanzionate cinque persone che si dedicavano a tale attività
vietata, tra cui una che alla vista degli agenti ha tentato la
fuga ed è stata denunciata alla Procura della Repubblica per
resistenza a pubblico ufficiale, furto e porto abusivo d'arma.
Un fattore determinante per l'attività di contrasto al fenomeno
del bracconaggio è la collaborazione delle persone sensibili alla
tutela della fauna selvatica e dell'ambiente, che non esitano a
segnalare la presenza di reti o il rumore di spari sospetti. Il
Corpo forestale regionale invita chiunque s'imbattesse in reti
per uccellagione, tagliole o altri attrezzi utilizzati per la
cattura di fauna selvatica, ad allontanarsi immediatamente senza
correre rischi né lasciare segni di presenza, contattando con
tempestività il Noava (tel. 0432 660092, email
noava.cfr@regione.fvg.it) o la Stazione forestale competente per
territorio, fornendo gli elementi utili per l'individuazione del
sito. Tutte le segnalazioni che pervengono al Nucleo Operativo
per l'Attività di Vigilanza Ambientale, con priorità per quelle
più puntuali e documentate, vengono verificate nella loro
attendibilità e riscontrate sul posto per fronteggiare
immediatamente i possibili comportamenti illeciti.
ARC/MA
Nella foto un esemplare di ciuffolotto rimosso da una rete e il cardellino utilizzato come richiamo.