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29.01.2021 16:07

Immigrazione: Roberti, bene ricerche su flussi minori non accompagnati

Trieste, 29 gen - "Il flusso verso il Friuli Venezia Giulia di minori stranieri non accompagnati presenta diverse problematiche legate alla sicurezza, all'impatto economico per le casse della Regione e dei Comuni coinvolti e anche all'emergenza sanitaria causata dal Covid-19. Tutto questo non ci permette di accogliere indiscriminatamente. È fondamentale quindi conoscere a fondo il fenomeno per gestirlo nel modo più appropriato".

Lo ha affermato l'assessore alle Politiche dell'immigrazione, Pierpaolo Roberti, in apertura del convegno "Da soli oltre il confine: minori stranieri non accompagnati e diritto internazionale", organizzato dalla Cattedra di Diritto internazionale del Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell'Università di Trieste.

L'iniziativa rientra nel Programma Immigrazione 2019 che ha previsto alcune misure di raccordo con altri Stati. Tra queste la definizione e l'attuazione di un progetto "pilota" di cooperazione internazionale per individuare misure di supporto ai Paesi di partenza.

"Quello dei minori stranieri non accompagnati è un flusso storico che desta particolare preoccupazione - ha spiegato Roberti -. Per molto tempo ha riguardato in particolare l'etnia kossovara, mentre negli ultimi anni il fenomeno si è allargato alla componente pachistana e a quella afghana, rendendo veramente difficile la sua gestione da parte delle autorità competenti".

"È un tema di vitale importanza - ha sottolineato l'assessore -. La stessa autorità giudiziaria rileva che esista un traffico illegale che genera un business criminale con ricavi impressionanti per i trafficanti di essere umani".

"Inoltre ha un impatto diretto sui bilanci della Regione - ha aggiunto Roberti -. I minori stranieri non accompagnati, infatti, sono di competenza del sindaco del Comune in cui vengono rintracciati. Per l'abbattimento delle spese per il sostentamento di queste persone lo Stato eroga al singolo Comune un contributo giornaliero di 45 euro".

"La differenza - ha ricordato l'esponente della Giunta regionale - è a carico delle amministrazioni comunali che spesso non hanno le risorse per far fronte a questi costi. Parliamo in particolare di quelle più piccole che si trovano lungo la fascia confinaria. Per questo da anni la Regione copre questa differenza con stanziamenti che sono aumentati considerevolmente negli ultimi anni".

"Nel 2018 il contributo era di 4 mln di euro, mentre nel 2020 abbiamo toccato i 7,5 mln di euro che comunque - ha precisato Roberti - non basteranno a coprire tutti i fabbisogni dei Comuni".

"Per affrontare efficacemente questo fenomeno, è strategico quindi approfondirlo in tutti i suoi aspetti. Fondamentale quindi l'aiuto che può arrivare dall'Università e da altri attori istituzionali con i quali - ha concluso l'assessore - vogliamo continuare a coordinarci". ARC/RT/pph