Trieste, 23 mar - La grande collaborazione tra istituzioni ha
permesso di raggiungere in Friuli Venezia Giulia risultati
importanti sul fronte della sicurezza e del contrasto
all'immigrazione clandestina. Ed è in quest'ottica di
collaborazione che la Regione ha assegnato alle Forze dell'ordine
risorse specifiche, nella piena consapevolezza e nel rispetto
della competenza statale in materia, per mettere a loro
disposizione le potenzialità offerte dalla moderna tecnologia.
Stupiscono quindi le polemiche, probabilmente dettate da un
approccio ideologico e non operativo, sulle fotocamere ad
attivazione automatica che consentono alla Polizia di Stato di
individuare e perseguire i passeur.
È questo, in sintesi il messaggio lanciato dal governatore del
Friuli Venezia Giulia durante il convegno dal titolo "La rotta
balcanica alternativa a quella mediterranea", organizzato dal
Sindacato autonomo di Polizia, al quale hanno partecipato tra gli
altri il segretario generale aggiunto e il segretario provinciale
di Trieste del Sap, l'assessore regionale alla Sicurezza ed enti
locali, il questore di Trieste e l'assessore comunale alla
Sicurezza.
Il governatore ha ribadito la necessità di distinguere tra
immigrazione regolare e irregolare e sottolineato il ruolo e
l'utilità dei Cpr, dove si trovano persone con precedenti penali
che possono essere pericolose per il territorio, e l'importanza
delle cosiddette "riammissioni informali" dall'Italia alla
Slovenia.
Nel corso dell'evento, l'assessore regionale alla Sicurezza ha
confermato che l'immigrazione regolare può portare valore
aggiunto a un territorio a bassa natalità come il Friuli Venezia
Giulia, perché sopperisce alla carenza di forza lavoro. Diverso
il caso di quella irregolare soprattutto quando generata da
soggetti che non manifestano alcuna volontà di integrarsi e punta
solo a raggiungere altre aree europee.
L'esponente della Giunta ha spiegato che la recente Legge
regionale sull'immigrazione mette in campo importanti strumenti
formativi per favorire l'integrazione e garantire dotazioni
adeguate alle Forze dell'ordine contro i trafficanti di esseri
umani, a partire dai sistemi di fotosegnalazione; questi ultimi
vengono, per altro, usati da tempo in centinaia di località
italiane per contrastare ogni genere di atti illeciti come
l'abbandono di rifiuti.
Finora, attraverso interventi puntuali, sono stati messi a
disposizione 1,5 milioni per il nuovo Ufficio immigrazione di
Trieste, al fine di offrire dignità e sicurezza agli operatori e
alle persone che vi si rivolgono, e fondi per l'ufficio della
Polizia di frontiera di Fernetti; ma la nuova norma rende
strutturale la collaborazione tra la Regione e le Forze
dell'ordine, garantendo un supporto per quanto riguarda le
dotazioni e la riqualificazione degli immobili.
Infine, l'assessore ha rimarcato la rilevanza della cooperazione
internazionale, in particolare con i Paesi limitrofi, ora che i
confini dell'Unione europea si sono spostati più a est rendendo
la Croazia il confine dell'esterno dell'Ue e che il mutamento
degli equilibri geopolitici rischia di aumentare flussi migratori
sulla rotta balcanica.
ARC/MA/al