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30.05.2023 10:38

Disabilità: 70 mln euro in più per non autosufficienza



Palmanova, 30 mag - "Con l'approvazione all'unanimità da parte del Consiglio delle autonomie locali (Cal) del Documento programmatico della Regione Friuli Venezia Giulia sul Fondo nazionale per la non autosufficienza, andiamo verso l'approvazione definitiva delle linee programmatiche che danno attuazione al Piano nazionale della non autosufficienza 2022-2024, che ha come obiettivo la graduale realizzazione dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali (Leps), a sostegno della domiciliarità delle persone non autosufficienti o con disabilità".

Le parole dell'assessore regionale con delega alla Salute, disabilità e politiche sociali del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi che ieri ha preso parte al Cal, riunitosi nella sede di Udine della Regione, per la prima volta dopo le elezioni regionali 2023.

"Il fondo nazionale per la non autosufficienza ha previsto, nel triennio 22-24, un aumento delle risorse per il Friuli Venezia Giulia per 18.424.000 per il 2022, di 18.736.000 per il 2023 e di 19.866.000 per l'anno 2024, oltre a 320.000 euro, per il triennio, per i progetti di vita indipendente" ha spiegato ancora Riccardi ricordando che queste risorse devono prevedere, oltre a interventi come gli assegni di cura, anche la destinazione di una quota dei fondi per l'implementazione dei servizi destinati alla domiciliarità.

"A questi fondi si integrano quelli destinati al rafforzamento dei servizi sociali per il Pua: 480.000 nel 2022, e 1.520.000 euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024 - ha dettagliato Riccardi -. La Regione finanzia, fin dal 2014, il tema della non autosufficienza, con fondi propri quali il Fondo per l'autonomia possibile e l'assistenza a lungo termine (Fap), il fondo Sla e il fondo per i gravi-gravissimi, che per il 2022 ha comportato un impegno di spesa di oltre 39 milioni di euro".

"Andiamo a garantire i Livelli essenziali di processo che prevedono, per la persona anziana e per la persona con disabilità, la garanzia di un percorso assistenziale integrato a partire dall'accesso, tramite il Punto unico d'accesso (Pua), alla valutazione multidimensionale, per il tramite dell'equipe integrata sociosanitaria - è entrato ancora nel dettaglio Riccardi -, e alla definizione condivisa del piano assistenziale individualizzato, contenente l'indicazione degli interventi modulati secondo l'intensità del bisogno, come già previsto dalla Legge regionale 22/2019, la legge di riforma sanitaria e sociosanitaria".

Sia i Leps di erogazione dei servizi che quelli di processo sono garantiti dai Servizi sociali dei Comuni e per garantire l'efficacia di questi percorsi sono previsti dei finanziamenti destinati agli ambiti sociali dei Comuni per il rafforzamento del Pua.

"La definizione del documento di programmazione ha visto il coinvolgimento dei diversi portatori di interesse: parti sociali, consulta disabili, servizi sociali e sanitari - ha ricordato Riccardi -, per condividere obiettivi e percorsi".

A tal fine vengono definiti i Livelli essenziali delle prestazioni sociali che prevedono livelli essenziali di erogazione di servizi, come l'assistenza domiciliare sociale, l'assistenza sociale integrata con i servizi sanitari, nuove forme di coabitazione solidale delle persone anziane, servizi sociali di sollievo e di supporto, e gli assegni di cura. ARC/PT/gg