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24.04.2021 10:58

Pol. sociali: Rosolen, ok progetto UniTs inclusione giovani e adulti

Trieste, 24 apr - Identificare i fattori di rischio e di protezione nelle diverse fasi dell'arco evolutivo e nei contesti scolastico-formativi, lavorativi e di comunità. Ma anche definire i possibili interventi di prevenzione primaria e di potenziamento delle risorse per la promozione dell'inclusione sociale ed infine supportare l'individuazione di linee guida e la definizione di una serie di strategie basate sull'evidenza in questo specifico settore. Sono questi gli obiettivi di un progetto di ricerca che la Regione affiderà all'Università degli studi di Trieste e del quale la Giunta, su proposta dell'assessore all'Istruzione, Università e Famiglia Alessia Rosolen, ne ha approvato lo schema di convenzione nel corso dell'ultima seduta dell'esecutivo.

"Il lavoro, che verrà sviluppato dal dipartimento di Scienze della vita dell'ateneo giuliano - spiega l'assessore regionale - andrà ad indagare tre ambiti del nostro tessuto. Il primo analizzerà un campione rappresentativo della popolazione scolastica secondaria di primo e secondo grado; in questo contesto verranno rilevate le variabili legate alle dinamiche intra-gruppo (sistemi normativi, identificazione) che inter-gruppo (credenze e atteggiamenti). Verrà poi verificato se tali comportamenti disfunzionali siano correlati alla riduzione della sociability (solitudine, isolamento, scarso supporto sociale, dispersione/abbandono scolastico). Inoltre, per prevenire e contrastare queste dinamiche verranno progettate attività di coinvolgimento e responsabilizzazione degli studenti finalizzate al rafforzamento delle competenze trasversali".

Un secondo ambito della ricerca andrà ad analizzare un campione della popolazione adulta presente nel territorio regionale. "Verranno rilevati - chiarisce Rosolen - i fattori individuali, intra-gruppo, inter-gruppo e istituzionali che costituiscono gli elementi principali della cittadinanza attiva. Dall'analisi che ne emerge verranno costruiti dei profili sia individuali sia di comunità, indentificando, per ciascuno di essi, gli specifici fattori di rischio e le risorse che possono essere utilizzate al fine di favorire l'inclusione sociale. Particolare attenzione verrà dedicata ai giovani e adulti che vivono in una condizione di minore opportunità sociale e culturale, compresi i cittadini stranieri, per cui l'analfabetismo funzionale potrebbe "ostacolare" i processi di integrazione e inclusione nella realtà nazionale e regionale".

Infine lo studio andrà a prendere in esame anche campioni sia di giovani Neet - cioè quelli non impegnati nello studio né nel lavoro né nella formazione da almeno quattro settimane - sia di quelli impiegati nei tirocini extracurriculari e nelle attività di formazione. "Di queste categorie - precisa l'assessore regionale - si analizzeranno l'acquisizione e il consolidamento delle competenze trasversali e della proattività, variabili che verranno monitorate nel tempo e di cui sarà analizzata la loro associazione a esiti positivi in ambito formativo e lavorativo. Inoltre verranno analizzate le metodologie didattiche ed educative impiegate nei tirocini extracurriculari e di formazione al fine di potenziarne l'impatto". ARC/AL/pph