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20.02.2021 13:21

Salute: Riccardi, al via Registro regionale morti cardiache improvvise

Progetto coordinato da Asugi per prevenzione e trattamento patologia

Trieste, 20 feb - Ampliare le conoscenze sui meccanismi delle patologie cardiache genetiche e non, allo scopo di identificare in vitro nuovi target farmacologici a beneficio preventivo dei familiari e dei soggetti a rischio e per uniformare il trattamento dei pazienti.

È questo l'obiettivo del registro regionale delle morti cardiache improvvise, progetto voluto dalla Regione e sostenuto dal vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute Riccardo Riccardi.

Attraverso la legge di Stabilità 2021, è stata istituita una linea specifica posta di bilancio a favore dell'Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina allo scopo di costituire e aggiornare un registro delle morti cardiache improvvise. Dopo l'approvazione della linea finanziaria in Aula, è stato ora formalizzato il progetto promosso dalla Uco di Medicina legale, dalla Sc Cardiologia di Asugi e dall'università di Trieste e coordinato da Asugi e dal dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e della salute dell'ateneo triestino.

"L'istituzione di un Registro regionale delle morti improvvise - spiega Riccardi - risponde ad una finalità epidemiologica, clinica e di prevenzione dei rischi per la salute dei cittadini residenti nella Regione Friuli Venezia Giulia. Il progetto si inserisce in una strategia di presa in carico del paziente cardiologico che era stato avviato nel 2019 con la redazione del documento multidisciplinare in cui veniva declinato il percorso diagnostico e terapeutico del paziente colpito da tempesta aritmica. L'obiettivo è quello di uniformare i comportamenti dei professionisti che trattano il paziente, di qualificare i livelli di assistenza e trattamento secondo criteri di appropriatezza ed efficacia, di creare integrazione tra strutture e professionisti, mediante l'utilizzo di strumenti e linguaggi condivisi"

Il Registro regionale delle morti improvvise sarà gestito centralmente presso l'Istituto di Medicina Legale Asugi/Università di Trieste, ma collegato in maniera capillare con tutte le realtà clinico-assistenziali regionali e si articolerà in quattro fasi: riscontro diagnostico, validazione clinica, eventuali analisi supplementari (RM cuore, indagini tossicologiche e genetiche) ed infine follow-up clinico post-screening. La fase di screening sarà tesa ad identificare tutti i soggetti considerati a rischio di cardiopatia, disordini aritmici ed aortopatia a trasmissione ereditaria. Inoltre, verranno svolti progetti innovativi di ricerca traslazionale per aumentare la conoscenza sui meccanismi di malattia nei pazienti cardiologici.

Le Linee annuali di gestione del Servizio sanitario regionale per l'anno 2021 prevedono a favore di Asugi, per questo progetto, uno specifico stanziamento di 350mila euro e un finanziamento per le spese di parte corrente pari a 550mila euro nell'ambito delle attività finalizzate e/o delegate dalla Regione. La normativa regionale ha previsto poi che le attività connesse alla costituzione del registro siano gestite e coordinate da Asugi, avvalendosi di un gruppo multidisciplinare di rappresentanti aziendali di ciascuna area vasta, delle strutture regionali di cardiologia, Anatomia Patologica e Medicina legale, e con la partecipazione della Medicina generale, della Medicina dello sport e della Genetica medica.

Il progetto individua non solo i referenti Asugi e i responsabili progettuali, ma anche la rete delle strutture e dei servizi che collaboreranno nell'ambito regionale e delinea obiettivi, macrofasi, strumenti, metodi, flussi informativi e una previsione indicativa relativa all'utilizzo del finanziamento regionale. ARC/AL/pph