Trieste, 24 set - Una legge sulla famiglia significa costruire
una nuova visione della società e strumenti che guardino al
futuro partendo dalla convinzione che la spesa pubblica a favore
della famiglia è un fattore decisivo per determinare l'entità
dell'impatto sulle scelte legate al drammatico fenomeno del calo
demografico: si tratta di una sfida che la Regione Friuli Venezia
Giulia si assume nella consapevolezza del valore della famiglia
in qualsiasi società, lungo tutto l'arco della vita.
È in sintesi il concetto che l'assessore regionale alla Famiglia
ha espresso in merito all'approvazione da parte della Giunta
regionale del disegno di legge "Disposizioni in materia di
politiche della famiglia, di promozione dell'autonomia dei
giovani e delle pari opportunità" con cui viene ridisegnato il
sistema integrato delle politiche familiari.
Tre sono gli elementi portanti della legge quadro: riposizionare
le politiche familiari da una visione meramente
socio-assistenziale a una visione di promozione che includa oltre
ai bisogni socio-economici anche quelli legati alla funzione
educativa della genitorialità, alla conciliazione dei tempi di
vita e di lavoro, alla formazione, all'autonomia abitativa, allo
sport e alla cultura; inquadrare tutte le misure in un sistema
integrato che abbia l'intero nucleo familiare (e non i singoli
componenti) come destinatario degli interventi; trasformare
misure frammentate in un sistema strutturale di opportunità e
servizi che coinvolga tutti gli ambiti della vita e della società.
Si tratta di un quadro organico che organizza, razionalizza e
semplifica la precedente normativa di settore e integra misure
già esistenti - contraddistintesi come esempio positivo di
politica a sostegno della natalità - a nuove misure strutturali,
concorrenti a quelle statali, per la promozione del benessere
della famiglia e la natalità.
Per creare le condizioni per permettere alle famiglie e ai
giovani di realizzare i propri progetti di vita è stata
introdotta la Dote famiglia, una misura con la quale contribuire
e sostenere tutte le attività complementari legate alla crescita
dei ragazzi e le spese per il tempo libero delle famiglie.
La misura è l'ultimo tassello di una importante filiera di misure
economiche selettive che vanno dall'abbattimento delle rette per
gli asili nido, al diritto allo studio universitario, a garanzia
del diritto di tutti i minori ad accedere ad opportunità
educative, ricreative e di istruzione. Un impegno finanziario
annuale della Regione di oltre 57 milioni di euro.
Per accompagnare i cittadini nelle fasi di transizione dei
progetti di vita della famiglia e per promuovere, in generale,
una cultura della previdenza è previsto un contributo annuo a
sostegno della contribuzione previdenziale a favore di minori.
Altri elementi di novità previsti dal disegno di legge riguardano
lo sviluppo personale e la crescita verso l'autonomia dei
giovani, l'impegno di tutte le politiche regionali di settore -
dalla cultura, al turismo, allo sport, all'edilizia residenziale
- a riconoscere un ruolo chiave ai soggetti pubblici, privati e
del terzo settore che propongono iniziative di servizio "a misura
di famiglia", prevedendo dei criteri di premialità nei bandi
regionali.
Sono stati introdotti, infine, due importanti documenti di
programmazione triennale: il Piano delle politiche familiari e il
programma dell'offerta formativa "zerosei" anni e un Tavolo di
consultazione e confronto composto da organi della Regione,
rappresentanti delle amministrazioni locali e rappresentanti del
terzo settore.
L'assessore ha evidenziato come si tratti di un lavoro partito da
lontano che ha visto coinvolti il mondo del Terzo settore e della
scuola, le organizzazioni sindacali e le amministrazione locali,
le famiglie e le associazioni di categoria in un confronto
costante e costruttivo culminato negli Stati Generali della
Famiglia che si sono svolti lo scorso autunno.
La proposta di legge è stata anticipata da alcuni interventi
specifici in risposta ai bisogni primari delle famiglie del
Friuli Venezia Giulia. Con le modifiche alle leggi regionali su
istruzione e lavoro la Regione ha introdotto nuove misure dirette
alla tutela della responsabilità genitoriale e a favorire la
conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle mamme e dei
papà nonché a creare una filiera di servizi nell'arco della vita
formativa della persona collegata agli interventi regionali in
materia di diritto allo studio.
È stato potenziato e riordinato il sistema dei servizi educativi
per la prima infanzia garantendo, con uno stanziamento di oltre
23 milioni di euro per l'anno educativo in corso, la gratuità del
nido alle famiglie più numerose ed è stato introdotto un
contributo specifico per la frequenza dei centri estivi da parte
dei minori nel periodo di sospensione estiva delle attività
scolastiche ed educative, destinando 2 milioni di euro per il
2021.
ARC/COM/ep/ma