Verrà elaborato testo unico da portare in Aula entro giugno
Trieste, 22 feb - Ribaltare l'equivoco che crea la
contrapposizione tra famiglia e lavoro. Trovare misure, strumenti
e formule per promuovere la conciliazione tra la sfera privata e
il percorso professionale ed infine garantire il massimo sostegno
alle famiglie con figli, investendo risorse per erogare nuovi
servizi e contrastare il fenomeno del declino demografico,
favorendo il benessere famigliare lungo l'arco di tutta la vita.
Sono gli obiettivi che l'assessore regionale competente ha
illustrato alla giunta regionale, presentando gli Stati generali
della Famiglia, che si svilupperanno in 5 incontri pubblici: a
Gorizia il 27 febbraio, a Udine il 12 marzo, a Trieste il 19
marzo, a Pordenone il 23 marzo e nuovamente a Udine, per
l'incontro conclusivo il 2 aprile.
Secondo l'esponente dell'esecutivo, il declino demografico è un
fenomeno sotto gli occhi di tutti e sul quale la politica, per
troppo tempo, ha scelto di minimizzare o ignorare il problema.
Dai dati in possesso della Regione, il tasso medio di fecondità,
ovvero il numero medio di figli per donna in età fertile (15-49
anni), ha toccato in Friuli Venezia Giulia il suo punto più basso
ossia 1,23. Un valore, questo, inferiore sia al dato nazionale
(1,29), sia a quello del Nord Est (1,35). Inoltre l'assessore ha
posto in evidenza il fatto che sale progressivamente il numero di
uomini che non fanno figli; ciò significa che il problema ha due
aspetti che vanno studiati e capiti: quello economico e quello
culturale.
Sempre in base allo studio regionale, sono in diminuzione le
famiglie con figli; erano 178mila nel 2009 mentre nel 2019 queste
sono scese a 163mila. Inoltre le rilevazioni pongono in evidenza
il fatto che vi siano sempre meno coppie e sempre più persone
sole, con l'aggravante della precarietà occupazionale. Per questo
motivo l'amministrazione regionale ha scelto di delineare un
quadro complessivo in cui inserire tutte le misure dedicate alla
famiglia. A tal proposito gli investimenti della Regione non sono
stati messi in campo come misura compensativa rispetto a
difficoltà di carattere economico, ma come invece una scelta
precisa con cui rafforzare il ruolo della famiglia come nucleo
generativo della comunità, puntando inoltre su natalità e
genitorialità.
La Regione, inoltre, nella recente manovra di bilancio, ha dato
un segnale molto forte in questo senso: ai 6-7 milioni stanziati
annualmente per abbattere le rette degli asili nido, nel 2020 ha
triplicato gli importi, registrando un'impennata di richieste
delle famiglie (+41%). Dall'analisi dei dati, la denatalità
sarebbe legata a doppio filo con altri due aspetti della vita
quotidiana: la disponibilità economica e la conciliabilità tra i
tempi della famiglia e quelli del lavoro. La Regione starebbe
concentrando la sua attenzione sulla possibilità di rendere
accessibile a tutti l'iscrizione dei figli all'asilo nido,
ponendo al centro dell'attenzione il bambino, il suo benessere e
la possibilità che cresca in un ambiente sereno. L'intento è
quello di staccare la famiglia dall'immagine stereotipata delle
politiche assistenziali e restituirle la sua vera dimensione. Il
ruolo della Regione è quindi quello di accompagnare i genitori
lungo un percorso di vita e non invece di soccorrerli perché
bisognosi di aiuto per definizione.
Con gli Stati Generali, l'amministrazione regionale vuole creare
momenti di confronto tra soggetti istituzionali, portatori di
interessi pubblici e privati, università, scuole, enti di
formazione, organizzazioni sindacali, associazioni di categoria
per raccogliere le idee e le esperienze migliori e valutarne
applicazioni e sviluppi per il nostro territorio. Per questo
motivo saranno invitati studiosi, ricercatori, docenti ed esperti
del settore i quali abbiano già sperimentato pratiche che, in
altre realtà, si sono rivelate preziose ed efficaci. Agli
incontri prenderanno parte Assessori e Direttori regionali, e la
chiusura spetterà al Presidente della Regione.
Entro giugno, al termine della fase di indagine, analisi ed
elaborazione dei dati, operazioni queste ultime che avevano già
preso il via un anno fa, l'esecutivo porterà in Aula il primo
testo unico sulla Famiglia. Verranno quindi messi assieme
welfare, lavoro, istruzione, formazione, ricerca, trasporti,
cultura, ambiente. Inoltre saranno investite risorse e idee: la
Regione è infatti convinta che la famiglia sia alla base della
società e non deve mai essere percepita come un freno, un limite
o un impedimento.
ARC/COM/al