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10.12.2021 17:13

Giustizia:Gibelli, riscrivere immunità parlamentare fu scelta incivile

"In alcuni casi ebbe conseguenze devastanti". Presentato a Pn libro di Benedetto
Pordenone, 10 dic - "La scelta di riscrivere l'articolo 68 della Costituzione fu un atto da Paese incivile, che si portò appresso effetti devastanti su alcune persone".
Lo ha detto l'assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli partecipando oggi a Pordenone in sala consiliare del Municipio alla presentazione del libro dal titolo "Eutanasia della democrazia" scritto da Giuseppe Benedetto, presidente della fondazione Einaudi, ed edito da Rubettino.
Alla presenza dell'autore, del sindaco della Città Alessandro Ciriani, del presidente del Tribunale di Pordenone Lanfranco Tenaglia e del capogruppo di Fratelli d'Italia al Senato Luca Ciriani, l'esponente dell'esecutivo Fedriga nel suo intervento ha voluto mettere in risalto quale fu il contesto in cui maturò la decisione di riscrivere l'articolo 68 della Costituzione che portò allo smantellamento dell'immunità parlamentare e le sue conseguenze.
"Un po' tutti, allora - ha detto l'assessore regionale - nei due emicicli parlamentari avallarono quella scelta perché fu un periodo in cui la politica aveva paura. Ma quella decisione, in alcuni casi, si portò appresso degli effetti devastanti: c'è stato infatti chi, per quella modifica, fu travolto dalle indagini di Tangentopoli, per trovarsi poi, alcuni anni dopo, totalmente assolto perché il fatto per il quale era stato imputato non sussisteva, ma soprattutto fu il primo dei tanti momenti nei quali la politica si è messa con le spalle al muro"
"Dalla nostra regione, attraverso il senatore socialista Arduino Agnelli - ha aggiunto Gibelli - si è alzata una delle poche voci che ha avuto il coraggio di dire "no" a quella che fu una vera e propria barbarie; egli fu infatti una delle pochissime persone che, in Senato, votò in dissenso alla riforma dell'articolo 68 della Costituzione".
"La politica, con quell'atto - ha concluso l'assessore regionale - fece un deciso passo indietro. Se vuole però riprendersi il primato di "politica buona" se lo deve meritare, dimostrando di essere in grado di farlo, senza correre dietro a facili populismi". ARC/AL