Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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cons-aut/numero 12






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Patto di stabilità 2013

Parere favorevole del CAL sui criteri di riparto della quota regionale di 90 milioni per alleggerire i vincoli di Comuni e Province

Il Consiglio delle Autonomie locali, nella seduta del 15 aprile, ha dato parere favorevole (con 15 sì, 5 astenuti, nessun contrario) alla delibera n. 763/2013, approvata in via preliminare dalla Giunta regionale nella seduta dell’11 aprile 2013, con la quale vengono fissati i criteri per l’utilizzo della quota di 90 milioni di euro, prevista con la Legge finanziaria regionale 2013, finalizzata ad ‘alleggerire’ il concorso alla manovra di finanza pubblica dei Comuni, con popolazione superiore a mille abitanti, e delle Province del Friuli Venezia Giulia soggetti al ‘Patto di stabilità’ (vedi deliberazione CAL n. 10/2013).
 
Con questa importante deliberazione si è chiusa una prima fase d’intenso lavoro del CAL, che ha visto i propri componenti, unitamente agli uffici di supporto, impegnati in un ampio, continuo confronto con l’Amministrazione regionale.
Confronto che ha preso avvio ufficialmente nella seduta del Consiglio delle autonomie del 1° marzo 2013 quando è stata concordata l’istituzione di un tavolo tecnico Regione - autonomie locali a cui è stato affidato l’obiettivo di approfondire le criticità derivanti dal concorso alla manovra di applicazione delle regole del patto di stabilità 2013, rilevare i reali fabbisogni degli enti locali e individuare delle possibili soluzioni.
Il tavolo, costituito da rappresentanti indicati dall’ANCI e dall’UPI oltre che dai tecnici delle Direzioni centrali competenti in materia di autonomie locali e di risorse finanziarie, si è riunito il 4 e 7 marzo.
Nella seduta del Consiglio delle autonomie locali dell’11 marzo, dopo che il tavolo ha provveduto ad illustrare i dati del monitoraggio condotto, i rappresentanti delle autonomie locali hanno chiesto all’Amministrazione regionale di procedere ad una modifica urgente dell’art. 14 della L.R. 27 del 2012, al fine di eliminare i criteri in esso previsti per la cessione agli enti locali degli spazi finanziari messi a disposizione dalla Regione, stante l’esigenza rappresentata pressantemente, di permettere agli enti medesimi di effettuare i pagamenti dovuti alle imprese per i lavori già eseguiti e per quelli appaltati e in corso d’opera.
Il CAL ha, altresì, avanzato la richiesta di definire i nuovi criteri di cessione degli spazi finanziari con una deliberazione della Giunta regionale da adottarsi successivamente a tale modifica normativa, sulla base di una proposta che andrà condivisa sotto il profilo tecnico.
 
Sempre nel corso della seduta dell’11 marzo 2013, in merito ai criteri di riparto, l’UPI ha chiesto che, dei 90 milioni di spazi di spesa messi a disposizione dalla Regione, alle Province venisse attribuita una somma pari a 15 milioni da distribuire tra i quattro enti con le medesime modalità con sui sono stati ripartiti nel 2012 i trasferimenti ordinari.
Da parte dell’ANCI, invece, veniva chiesto che, una volta detratta la quota destinata alle Province, il 50% degli spazi di spesa residui venissero immediatamente ripartiti tra i Comuni in proporzione diretta al saldo obiettivo a ciascuno di essi assegnato. La rimanente quota del 50% veniva richiesto che fosse  successivamente assegnata ai Comuni, sulla base dello stato di avanzamento dei lavori da essi stessi certificato, con assestamenti in forza dei quali gli Enti che non avrebbe avuto più bisogno di spazi avrebbero provveduto a restituirli al complessivo sistema dei Comuni che li avrebbe rimessi in circolo secondo un principio di compensazione verticale, partendo, cioè, dalle Amministrazioni civiche più piccole. A seguito dell’applicazione di questo meccanismo, costruito con l’obiettivo primario di pagare le imprese che hanno già completato o hanno in fase di completamento lavori pubblici per conto degli Enti locali, nel caso vi fosse esigenza di coprire spazi finanziari per i comuni di maggiori dimensioni, alla Regione veniva, altresì, chiesto di mettere a disposizione spazi ulteriori, oppure di favorire l’utilizzo del meccanismo della certificazione del credito.
 
La modifica normativa, concernente la soppressione dei criteri, è stata, quindi, inserita nella legge cosiddetta “Omnibus”, divenuta Legge regionale n. 5/2013 e pubblicata sul supplemento ordinario n. 16 del BUR del 10 aprile 2013; nello stesso tempo il Tavolo tecnico ha provveduto ad approfondire le proposte avanzate da ANCI ed UPI in merito ai criteri di cessione spazi finanziari a Comuni e Province nelle sedute tenute il 14 marzo ed il 18 marzo 2013.
L’8 aprile 2013 si è tenuta l’ultima riunione del tavolo tecnico nel corso della quale si è sviluppato il confronto sulla bozza della deliberazione che la Giunta regionale ha approvato in via preliminare nella seduta dell’11 aprile e su cui il Consiglio delle autonomie si è pronunciato nella seduta plenaria del 15 aprile.
 
Con la delibera n. 763/2013, 15 milioni di spazi finanziari vengono destinati alle Province (e ripartiti in misura proporzionale ai trasferimenti ordinari loro attribuiti per l’anno 2012) gli altri 75 milioni ai Comuni. Il 60 per cento della quota riservata ai Comuni sarà assegnata "in proporzione al saldo obiettivo di ciascun Comune in base all'accordo Stato-Regione" e dovrà servire con priorità assoluta al pagamento di opere per le quali il contratto è stato stipulato entro lo scorso anno. Il restante 40 per cento sarà messo a disposizione dei Comuni che, dopo la prima assegnazione, non sono riusciti a pagare tutto il pregresso, con priorità a quelli più piccoli. Il CAL ha raccomandato un puntuale monitoraggio sull'applicazione di questa delibera, in modo che lo spazio finanziario venga effettivamente riservato al sistema delle imprese.
Nel corso della seduta, i rappresentanti dell’Amministrazione regionale hanno annunciato che, con una successiva deliberazione, essi contano di poter ripartire gli ulteriori 25 milioni di spazi finanziari agli Enti locali che potrebbero rendersi disponibili a seguito della conclusione dell’accordo Stato/Regione. Anche in questo caso, il CAL ha sottolineato l'importanza che tutti gli spazi vengano destinati al pagamento di lavori pubblici già eseguiti dalle imprese appaltatrici.
 
Nella stessa sede è stato anche approfondito il tema dell'applicabilità in Friuli Venezia Giulia, in quanto Regione a Statuto speciale con competenza primaria in materia di assetto ed ordinamento degli Enti locali, del recente decreto legge del Governo con il quale vengono stabilite le "Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della Pubblica amministrazione".
Il CAL ha espresso un pronunciamento preventivo favorevole all’indirizzo che la Regione intende seguire nell’obiettivo di consentire anche agli Enti locali del Friuli Venezia Giulia di beneficiare degli spazi finanziari messi a disposizione dallo Stato, indirizzo che sarà definito con un apposito atto della Giunta. In sostanza, i Comuni presenteranno le proprie istanze alla Regione, che provvederà poi a trasmetterle allo Stato (vedi deliberazione CAL n. 11/2013).

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