Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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Al Comitato di Sorveglianza del PSR l' Assessore regionale Violino: "nel 2011 siamo stati virtuosi, lo saremo di più nel 2012"

Una sede importante e carica di suggestioni - il Salone del Parlamento del Castello di Udine – ha ospitato ieri, martedì 5 giugno, una riunione che si può definire “strategica” per il futuro del mondo agricolo friulano: l'incontro del “Comitato di Sorveglianza” del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, identificato dagli addetti ai lavori con una sigla alfanumerica: PSR 2007-2013.

 La riunione è stata di particolare rilievo, non solo per il bilancio largamente positivo di quanto è stato possibile fare al 31 dicembre 2011, in termini di pratiche istruite, finanziate e liquidate, ma perché all'analisi dei risultati del piano che si concluderà al 31 dicembre 2013 (tra un anno e mezzo quindi) si è affiancata una prima, dettagliata anteprima di quello che sarà il prossimo PSR, 2014-2020. In altre parole, sono stati tratteggiati gli scenari in cui muoverà l'agricoltura da qui alla fine del decennio.
 
E' toccato all'Assessore regionale alle risorse rurali, agroalimentari e forestali, Claudio Violino, aprire i lavori, dando il benvenuto agli ospiti ed in particolare ai due funzionari della Commissione Europea (il dott. Gianfranco Colleluori, e il dott. Roberto De Giorgi) e la dott.ssa Lella Maria Morelli, del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Agli ospiti “da fuori”, l'Assessore ha ricordato in sintesi la storia del Parlamento del Friuli, uno dei più antichi d'Europa; “non è casuale – ha detto – se ci ritroviamo oggi in quella che è stata per secoli una palestra di democrazia”.
Anticipando in sintesi i contenuti della relazione sullo stato di attuazione del PSR, “nel 2011 siamo stati virtuosi – ha detto – e contiamo di esserlo ancor di più nel 2012”. Alla intensa attività gestionale, ha continuato Violino, si è affiancata in questi mesi quella di messa a punto del nuovo programma 2014-2020; quantomeno le linee guida, in attesa dei documenti di piano che Bruxelles conta di inviare entro il corrente mese. “Dopo l'estate – ha concluso – potremo gettare le basi per  valorizzare la nuova programmazione in funzione delle esigenze della nostra agricoltura, piccola ma di qualità”.
 
Entrando nel vivo dei lavori della giornata, il direttore regionale centrale delle risorse rurali, agroalimentari e forestali, dottor Luca Bulfone, ha introdotto la relazione sullo stato di attuazione del PSR 2007-13, che è stata svolta dall'Autorità di Gestione, dott.ssa Serena Cutrano.
Tra i numeri più significativi, quello delle domande “istruite e pagate” al 31 dicembre 2011: quasi 23 mila, metà delle quali relative a “trascinamenti” del precedente PSR 2000-06, l'altra metà relativa al PSR in corso. A livello finanziario, sui progetti integrati del PSR risultavano pagati, alla fine dello scorso anno, 20,6 milioni di euro a fronte di 72,6 finanziati su 122,5 di concedibile; ma le previsioni sono per un forte recupero nel 2012, in parte per erogazioni già avvenute, molto di più nel secondo semestre.
 
La bontà del lavoro svolto è stata confermata dal rapporto di valutazione “in itinere” del PSR, illustrato dal dott. Marco Mascetti dell'ESA, che ha parlato di una “gestione molto dinamica, capacità di superare problemi, sostanziale coerenza attuativa rispetto alle linee programmatiche”. Il dott. Bulfone ha poi sottoposto all'approvazione del Comitato di Sorveglianza una serie di modifiche al programma.
 
Conclusi gli adempimenti formali, con particolare interesse è stata seguita la relazione dei funzionari della commissione europea sullo “Sviluppo rurale verso il 2020”. Sul piano economico, una produzione alimentare redditizia; su quello ambientale, una gestione sostenibile delle risorse naturali e azione per il clima; su quello territoriale, uno sviluppo equilibrato. Tre sfide, tre obiettivi strategici dalla quale discenderanno gli obiettivi operativi.
Sulla relazione si è aperto un dibattito al quale hanno preso parte i rappresentanti di Confagricoltura, Coldiretti, CIA, Legacoop, Kmecka zveza. Ha tratto le conclusioni il dott. Colleluori, che cogliendo anche alcuni spunti critici ha invitato a vedere il classico bicchiere “mezzo pieno” e non solo l'altra metà; e ha rivolto un appello alle organizzazioni “ad essere presenti in questa fase di elaborazione, guardando anche all'interesse più generale del settore, non alla singola azienda o categoria”.
 
 
CHE COS'E IL PSR
 
Il Comitato si riunisce una volta all'anno per valutare l'avanzamento del programma (articolato nei vari assi e misure) al 31 dicembre dell'anno precedente. Ne fanno parte, insieme all'autorità di gestione (emanazione della Direzione delle risorse rurali, agroalimentari e forestali della regione autonoma) i rappresentanti della Commissione Europea (Direzione Agricoltura) e del Ministero delle politiche agricole. Ma del comitato fanno parte anche i diretti interessati, ovvero i rappresentanti delle organizzazioni (agricole e non solo) del Friuli Venezia Giulia, che hanno così modo di conoscere “in presa diretta” i risultati del costante dialogo tra chi è delegato ad attuare la politica agricola regionale (il PSR è, in concreto, lo strumento strategico e finanziario dell'Assessorato alle risorse rurali e forestali) e gli organi nazionali e comunitari. Il PSR si articola in una serie di misure di intervento raggruppate in quattro “assi”, i cui titoli sono sufficienti a comprendere l'impatto che queste misure possono avere sul mondo agricolo e, più in generale, sul territorio regionale: miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale (asse 1); miglioramento dell'ambiente e dello spazio rurale (asse 2); qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell'economia rurale (asse 3) ed infine l'asse 4, Leader, nel quale si collocano i progetti di innovazione e sviluppo delle aree cosiddette svantaggiate riconducibili all'omonimo programma di iniziativa comunitaria. Su questi quattro “binari” viene indirizzata la dotazione finanziaria del PSR 2007-2013, pari a quasi 250 milioni di euro (di cui 108 milioni di quota comunitaria); sommando la quota a carico dei soggetti privati, significa una movimentazione finanziaria complessiva di quasi 500 milioni di euro.



INFO: dott.ssa Serena Cutrano
           tel. 0432 555509
           serena.cutrano@regione.fvg.it 
            
            




FOTO:
Archivio Direzione Centrale risorse rurali, agroalimentari e forestali