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Domato in condizioni proibitive l'incendio sul Matajur

Prima della gelida e ventosa alba del 3 febbraio u.s., le fiamme hanno avvolto i prati sotto la cima del Monte Matajur. Alle 4.40 circa sono state segnalate le fiamme che cominciavano ad avvolgere la sommità della montagna tra 1400 e 1600 metri di altezza.
Il forte vento di bora ha favorito la rapida propagazione sui prati arborati. L’assenza di neve sui versanti a sud, a ovest e ad est, la siccità di questo periodo hanno favorito lo sviluppo di un vero incendio e di un lungo fronte di fiamme.
Sono subito intervenuti i vigili del Fuoco (distaccamento di Cividale e Comando provinciale di Udine, a cui più si sono affiancati anche i “Gasilci” di Caporetto) per assicurare la sicurezza delle malghe di Mersino e il vicino rifugio Pelizzo che potevano essere coinvolti nello sviluppo dell’ incendio.
La Sala Operativa della Protezione civile della Regione, su richiesta del personale forestale del Corpo forestale regionale (Stazioni forestali di Attimis e Cividale), ha chiamato a raccolta i volontari delle squadre comunali di protezione civile e antincendio boschivo dei comuni di Manzano, Prepotto, Moimacco, Cividale, Savogna, Pulfero, Torreano e San Pietro al Natisone.
Il Direttore delle operazioni di spegnimento (DOS – comandante della Stazione forestale di Attimis) ha subito valutato la potenziale gravità della situazione e ha richiesto alla Protezione civile della Regione l’intervento dell’elicottero a supporto delle operazioni di estinzioni. L’elicottero ha iniziato ad operare alle prime luci del giorno (7,15 circa) e ha proseguito i lanci d’acqua per poco più di un paio di ore.
Il lavoro di estinzione del fuoco si sono svolte in condizioni “siberiane”, la temperatura di parecchi gradi sotto zero ha reso la vita difficile agli operatori e alle macchine. Una pompa di un’autobotte è stata neutralizzata dal ghiaccio, rendendo ancora più complesso il rifornimento di acqua per l’elicottero e il lavoro a terra. Infatti sui piazzali del rifugio Pelizzo è stato allestita la “base incendio” e il vascone con l’acqua a servizio dell’ elicottero.
Sono intervenuti il tecnico e gli operai del Comune di Savogna per liberare la strada di accesso alla base incendio dal ghiaccio.
La superficie bruciata è stata stimata attorno ai 25 ettari. Per lo più si è trattato di prato pascolo erborato (danneggiate alcune piante di un rimboschimento di abeti).
Alle ore 9.30 dello stesso giorno, il fuoco è stato spento, alle 10.00 circa il personale ha terminato le operazioni di bonifica e quindi sono state dichiarate terminate le operazioni.



INFO:  Luca Bulfone
            luca.bulfone@regione.fvg.it
            0432 555320
            Driussi Marco
            marco.driussi@regione.fvg.it 
            0432 555694
            


 



FOTO:
 Corpo forestale regionale