"Il mare è come la montagna, e il confine è il cielo. È così sono partita: è stato come se fossi
nata nelle umidità della laguna, e nel grigio acceso della scogliera, in certe giornate di fine
ottobre quando correva la nebbia, era come essere sui pascoli di Taront".
Da carnica, profonda conoscitrice delle terre alte, Ulderica Da Pozzo, ha spiegato così il
filo mai interrotto della sua indagine fotografica e sociologica che riprende, dopo la
pubblicazione di "Il fum e l'aga" (1998), "Carnia" (2002), "Malghe e malgari" (2004), "Donne di
profilo" (2005) e "Noi giriam per questo contorno" (2007), con il nuovo "Fra mare e terra.
Pescatori e paesaggi culturali del Friuli Venezia Giulia", volume patrocinato dalla Direzione
risorse agricole, naturali e forestali della Regione e pubblicato da Forum Editrice.
Presentato nella "pescaria vecia" di Marano Lagunare, alla presenza dell'assessore regionale
alle Risorse agricole, naturali e forestali e alla Pesca, Claudio Violino, il volume raccoglie gli
scatti bianco e nero e colore della fotografa, interviste e saggi di storici, sociologi,
antropologi, linguisti, geografi e naturalisti - Furio Bianco, Bernardo Catarinussi, Gian Paolo
Gri, Carla Marcato, Mauro Pascolini, Fabio Perco, Elena Vera Tomasin -, dedicati al mondo, alla
storia e all'attualità della laguna e della costa friulana e giuliana.
Ad inquadrare l'importanza della pubblicazione per la comunità regionale, è stato lo stesso
assessore Violino: "Quella di Ulderica - ha commentato - non è semplice fotografia paesaggistica ma
il suo lavoro ha una valenza aggiuntiva perché ha un approccio umano, fornisce una chiave di
lettura per capire gli umori, i sentimenti e il carattere di un popolo. Questo è il merito
principale di questo volume - ha spiegato Violino - ossia la documentazione di un approccio che
l'uomo ha avuto e continua ad avere nei confronti delle terre di margine, siano esse di montagna
che di laguna".
Violino ha poi ricordato come proprio il territorio maranese, dove convivono vincoli di
natura ambientale (SIC), la caratterizzazione di un sito inquinato di importanza nazionale,
problemi per l'esercizio della pesca e la presenza di usi civici particolarissimi "occorra porre
massima attenzione alla protezione dell'ambiente e della natura, ma anche - ha concluso - alla
prosecuzione dell'attività dell'uomo, alla conservazione del lavoro e dei mestieri, tradizione
antica e futuro per l'economia di una comunità".
All'incontro, moderato da Umberto Alberini, direttore della nuova rivista regionale "Tiere
furlane" e intramezzato da brani recitati dall'attore maranese Andrea Regeni, sono intervenuti il
sindaco Mario Cepile, il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, e i docenti
dell'ateneo friulano, Furio Bianco e Bernardo Cattarinussi.
Foto: Giovanni Montenero