La Giunta Regionale


16.09.2013 

SALUTE: PORDENONE, IL NUOVO OSPEDALE NEL SITO DI VIA MONTEREALE

Pordenone, 16 set - Entro sei anni Pordenone avrà il nuovo Ospedale. Sorgerà nell'attuale sito di via Montereale, avrà 460 posti letto, sarà 'hub' di riferimento per tutti gli ospedali di rete della Destra Tagliamento. Costerà non più di 200 milioni di euro, dei quali 150 già a bilancio. La sua realizzazione sarà seguita passo dopo passo da una task force della direzione Salute della Regione. Lo hanno annunciato in una conferenza stampa la presidente della Regione Debora Serracchiani, l'assessore alla Salute Maria Sandra Telesca, il sindaco di Pordenone Claudio Pedrotti. All'incontro con i giornalisti erano presenti anche l'assessore regionale Paolo Panontin, quello comunale Martina Toffolo e il direttore centrale Salute Adriano Marcolongo. La scelta, ha spiegato Serracchiani, è ''frutto di una approfondita analisi, che ha preso in esame i dettagli di tutte le ipotesi precedenti per poi optare su una soluzione del tutto nuova e diversa da quelle fatte finora, che consente la riqualificazione di alcuni padiglioni esistenti, l'utilizzo di aree finora non prese in considerazione; evita talune criticità del progetto originario di via Montereale, tiene conto delle nuove normative nazionali evitando al contempo la chiusura degli ospedali del territorio, terrà lontani i cantieri rispetto alle attività ospedaliere, avrà una nuova viabilità di accesso, permetterà un importante recupero di aree verdi''. Il nuovo Ospedale di Pordenone avrà, come detto, 460 posti letto, perfettamente commisurati alle esigenze della popolazione. Saranno di meno rispetto a quelli previsti per il sito in Comina, ''perché quel progetto non teneva conto né del Decreto Balduzzi (che impone tre posti letto ogni mille abitanti e che prevede la riduzione dei posti letto in tutta la regione), né della necessità di farne un 'hub', ovvero un riferimento, per gli altri nosocomi del Pordenonese, per i quali vi sarà comunque una riconversione in un'ottica di specializzazione''. Per la progettazione serviranno 18 mesi. Quattro anni e mezzo circa per la costruzione. Il costo, che terrà conto di tutti i diversi aspetti, viabilità e parcheggi compresi, ammonta a circa 200 milioni, di cui 150 già disponibili. ''Il vantaggio di questa ipotesi è che ci consente di fare un ospedale nuovo senza dover ricorrere al 'project financing', con l'intervento di privati, che sta creando problemi laddove attuato''. ''La città e la sua area vasta - ha concluso Serracchiani - hanno bisogno di un Ospedale nuovo, efficiente, che risponda alle esigenze di salute dei cittadini. Con questo progetto siamo in grado di dare questa garanzia, anche perché contrariamente al passato questo ospedale non verrà realizzato come accaduto in altre realtà, lasciandone la gestione all'Azienda ospedaliera, ma vi sarà una 'task force' presso la direzione, che farà il coordinamento e la regia di tutti gli interventi di edilizia sanitaria''. ''Abbiamo lavorato per poter realizzare un nuovo Ospedale - ha evidenziato anche l'assessore Telesca - proprio nel momento in cui andremo a ridisegnare il riassetto complessivo del SSR-Servizio Sanitario Regionale, che implicherà la revisione delle reti ospedaliere. Nel Pordenonese questo sarà l'Ospedale di riferimento, che opererà in sinergia con gli altri nosocomi della rete''. Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Pordenone Pedrotti che ha precisato come la soluzione indicata, alla quale il Comune ha contribuito, operando in stretto rapporto con la Regione, risponda ai criteri che si era prefissata l'Amministrazione comunale: ''essere un nuovo Ospedale, avere un numero di posti letto funzionale al ruolo di 'hub', ridurre al minimo la finanza di progetto, che in questo caso addirittura è evitata''. Positiva per Pedrotti anche la contiguità con la 'Cittadella della Salute'' che implica una funzionale integrazione di servizi. Così come importanti sono la vicinanza con la Pontebbana, con la quale sarà ipotizzabile un collegamento diretto, e il guadagno di 30.000 metri quadri di area verde, quasi la metà del parco di San Valentino. ARC/PPD