La Giunta Regionale


04.02.2015 13:18

ENTI LOCALI: APPROVATA LA PROPOSTA DEL PIANO DI RIORDINO TERRITORIALE DEL FVG

Panontin: "La proposta contiene 17 aggregazioni di Comuni".

Trieste, 04 feb - La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato oggi, su proposta dell'assessore alle Autonomie locali Paolo Panontin, una prima proposta di articolazione del "Piano di riordino territoriale" che individua, in via preliminare, 17 aggregazioni di Comuni, le cosiddette Unioni Territoriali Intercomunali (UTI).

La delibera approvata oggi dà attuazione a quanto indicato all'articolo 4, comma 1, della legge regionale 26/2014 "Riordino del sistema Regione - Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia", che dispone che entro 45 giorni dall'entrata in vigore della legge la Giunta del FVG approvi la proposta del "Piano di riordino territoriale" che determina i confini delle ipotetiche nuove UTI includendovi tutti i Comuni della regione.

Vengono così individuate 17 aggregazioni di Comuni nel rispetto degli obiettivi strategici e degli indirizzi politici espressi dal Consiglio regionale nell'Ordine del giorno numero 1 dello scorso 24 novembre - con l'impegno a tenere conto della "consolidata esperienza degli Ambiti socio-assistenziali" - e tenendo conto dell' "Analisi socio-economica per lo sviluppo di progetti di riorganizzazione sovracomunale", elaborata nei mesi scorsi.

"Si tratta - ha dichiarato l'assessore Panontin - di una proposta assolutamente 'aperta', indirizzata agli Enti locali e ai loro amministratori che saranno i veri protagonisti di questa importante e impegnativa Riforma".

Le 17 aggregazioni di Comuni proposte rispettano tutti i criteri previsti dall'articolo 4, comma 2, della legge regionale 26/2014:
- la contiguità territoriale dei Comuni ricompresi in ciascuna UTI;
- il rispetto del limite demografico minimo di ciascuna UTI, fissato in 40.000 abitanti o 30.000 abitanti se l'UTI comprende Comuni appartenenti o appartenuti a Comunità montane;
- l'omogeneità, complementarietà e integrazione delle caratteristiche geografiche, demografiche, di mobilità, ambientali, economiche, sociali, culturali e infrastrutturali;
- la compatibilità con il territorio delle Aziende per l'Assistenza Sanitaria (AAS);
- l'integrazione istituzionale rappresentata anche da precedenti forme associative o convenzioni,
e ricalcano dunque l'assetto degli Ambiti socio-assistenziali del Friuli Venezia Giulia, con le uniche due eccezioni relativamente al territorio della provincia di Trieste, che vede i tre Ambiti socio-assistenziali raggruppati in un'unica UTI (eccezione che si è resa necessaria per rispettare il criterio del limite demografico minimo e quello della contiguità territoriale di tutti i Comuni aderenti) ed alla volontà di valorizzare l'esperienza del Consorzio della Comunità Collinare del Friuli, favorendone pertanto la trasformazione in UTI.

L'iter della norma prevede ora che la proposta di Piano venga inviata al Consiglio delle Autonomie Locali (CAL) per l'espressione del relativo parere che deve essere espresso entro 15 giorni dal ricevimento della richiesta della Giunta regionale.

Parallelamente, entro 60 giorni dalla pubblicazione della deliberazione concernente la proposta di Piano i Comuni che si trovano in alcune determinate condizioni possono: chiedere l'adesione ad un'aggregazione diversa, qualora adiacenti ad essa oppure qualora adiacenti a Comuni con essa confinanti che, a loro volta, abbiano richiesto lo spostamento o comunicare la decisione di non aderire ad alcuna aggregazione, qualora essi abbiano una popolazione superiore a 5.000 abitanti (3.000 se appartenenti o appartenuti a Comunità montane), sulla base di una relazione nella quale venga delineata la sostenibilità dell'esercizio in forma singola delle funzioni di cui la legge prevede invece l'esercizio in forma associata.

"I primi cittadini dei Comuni del Friuli Venezia Giulia avranno dunque il tempo necessario per formulare le loro proposte alla Giunta regionale, che rimane a loro completa disposizione, nell'intento di arrivare a scelte assolutamente condivise con il territorio", ha detto l'assessore Panontin.

Conclusa questa ulteriore fase di consultazione, entro i successivi 45 giorni, la Giunta regionale approverà in via definitiva il "Piano di riordino territoriale" contenente la delimitazione geografica delle UTI e l'elenco dei Comuni che ne fanno parte.

È in questa fase che la Giunta regionale valuterà la conformità delle richieste ai criteri stabiliti dalla legge, contemperati con le condizioni riguardanti la facoltà, per i Comuni con popolazione superiore alle soglie indicate (5.000 e 3.000 abitanti), di non aderire alle UTI.

"Scopo di questo Piano è quello di cercare di aiutare soprattutto i Comuni più piccoli, oggi di certo in difficoltà, affinché possano 'lavorare' assieme agli Enti locali più strutturati e si possano offrire ai cittadini, attraverso le UTI, risposte più efficaci, più efficienti e più economiche", ha concluso Panontin.

ARC/RM

 
sull'approvazione della Giunta regionale del FVG della proposta di articolazione del "Piano di riordino territoriale" che individua in via preliminare 17 aggregazioni di Comuni [le cosiddette Unioni Territoriali Intercomunali (UTI)], rilasciate a Trieste il4 febbraio 2015
a cura della direzione centrale Funzione pubblica, Autonomie locali e Coordinamento delle Riforme della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia