La Giunta Regionale


24.06.2015 15:22

FOOD EAST FORUM 2015: SHAURLI, LE NOSTRE TRADIZIONI SONO LA BASE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

Udine, 24 giu - "La Carta di Milano ci spinge a coniugare i temi che stanno di fronte alla comunità mondiale ed europea con le nostre eccellenze, le nostre tradizioni, i processi di innovazione senza creare antagonismo o rifugio in romanticismi, ma sapendo che, in passato, le nostre tradizioni sono state spesso eccezionali innovazioni e che oggi rappresentano conquiste e identità di cui andiamo fieri, capaci non solo di resistere a massificazioni ma anche di essere base di partenza per uno sviluppo sostenibile e, proprio per questo, in grado di essere delle leve per affrontare anche le criticità e le sfide oggi presenti".

Lo ha richiamato l'assessore regionale alle Risorse agricole e forestali del Friuli Venezia Giulia Cristiano Shaurli intervenendo nella prima sessione del Food East Research and Innovation Forum 2015 a Udine. E a proposito di strategie comuni, Shaurli ha lasciato da parte i discorsi teorici e ha citato un esempio pratico.

"Qualche giorno fa - ha raccontato l'assessore - mi è capitato fra le mani un piccolo dépliant su una spremuta di carote. Il foglio spiegava come la spremuta fosse stata ottenuta con un procedimento innovativo, mediante l'uso di alta pressione, senza utilizzo di trattamenti termici, senza coloranti né conservanti. Nessuna pastorizzazione a caldo, ma carote che vengono sottoposte a una pressione di 6.000 atmosfere, per determinare lo schiacciamento delle molecole dei patogeni ma preservare qualità, profumo, colore, consistenza, sapore, contenuto nutrizionale delle carote. Mi informo e scopro che il succo è prodotto da una piccola azienda che inizialmente voleva produrre solo succo di mela e che per fare questo si è rivolta a uno dei parchi scientifici e agroalimentari della regione. Quest'ultimo ha proposto di ampliare la base produttiva e di sperimentare una nuova tecnologia per ottenere il nuovo prodotto. Ovviamente la tecnologia è stata adattata e calibrata sulle caratteristiche dell'azienda e del prodotto di partenza, analizzando e sperimentando fino alla codifica di un processo e un prodotto che l'azienda agricola ora è in grado di realizzare da sola", ha spiegato Shaurli.

Un esempio di giusta transizione da un'economia agroalimentare manufacturing based a un economia knowledge based, oppure il giusto superamento del trial and error alla base della semplice abilità tecnica non più compatibile con gli opportuni obblighi di sicurezza alimentare e di garanzia di qualità.

"Credo - ha osservato Shaurli - che qui stia una delle opportunità più grandi di questo nostro confronto: tenendo sempre sullo sfondo i capisaldi della Programmazione europea, confrontarci per capire come far avvicinare il settore primario, a volte ancora troppo lontano da scelte innovative sia di processo che di prodotto, da un'imprenditoria che spesso ancora fatica a incontrare gli input provenienti dai centri di ricerca e sviluppo tecnologico".

"Tornando alla metafora del succo di carota - ha aggiunto Shaurli - far sì che l'incontro non sia casuale o spontaneistico, ma passi attraverso la capacità di una costante, riconosciuta e codificata disseminazione scientifica del settore agroalimentare ai bisogni e alle necessità dei produttori agroalimentari".

Formazione, ricerca universitaria e scientifica hanno prodotto in Friuli Venezia Giulia ricadute concrete: dal Cluster del Caffè, alla genomica applicata nelle viti, fino al marchio regionale AQUA che certifica prodotto e processo produttivo, rispetto dell'ambiente e benessere animale.

Shaurli ha citato il sostegno a iniziative nazionali, come la positiva esperienza della legge 499 che, attuando il finanziamento di progetti interregionali, tra i quali il Progetto No Food, relativo alla filiera oli, fibre per utilizzi industriali e biomolecole, vedeva la Regione come capofila.

"Siamo attori convinti di quello che riteniamo un vero passo in avanti verso un'ottica di coordinamento e integrazione: la Rete interregionale per la ricerca agraria, forestale, acquacoltura e pesca si è costituita spontaneamente per creare un collegamento tra le Regioni e porsi quale interfaccia organizzata dei ministeri con lo scopo principale di contribuire alla definizione dei Piani di ricerca sul sistema agricolo e con l'obiettivo di rispondere all'esigenza delle Regioni di creare sinergie operative, di portare avanti un percorso comune relativo alle metodologie da sviluppare con riferimento alla ricerca agraria quale necessario supporto al momento decisionale più propriamente politico, nonché di unire risorse per presentare progetti di ricerca comuni" ha concluso Shaurli.

ARC/EP