La Giunta Regionale


11.03.2015 15:59

TURISMO: I DATI DEL FVG NEL 2014 IN CALO SULLA SCIA DELLA TENDENZA NAZIONALE

Alcuni segnali positivi nel settore alberghiero/mare.

Trieste, 11 mar - I dati complessivi 2014 del turismo in Friuli Venezia Giulia non si sottraggono alla tendenza nazionale che ha caratterizzato l'anno passato, anche se alcune anticipazioni 2015, riferite ovviamente ai mesi invernali dedicati al turismo della neve, paiono poter dare una prima lettura in positivo.

Sulla base dei dati complessivi inviati dalle strutture ricettive relativamente agli ospiti registrati nel 2014 in Friuli Venezia Giulia, rispetto all'anno precedente, il flusso turistico globale fa registrare un calo delle presenze pari al 3 per cento. Il decremento è effettivo da tre annualità ma nel 2014 è stato accentuato da una situazione meteo del tutto sfavorevole, in particolare nei due mesi clou per eccellenza, luglio ed agosto.

Ma ai numeri non certo lusinghieri delle presenze deve essere comunque affiancato il dato positivo degli arrivi, "attestatosi su un +0,7 per cento, a conferma di un trend nazionale che parla di una modifica delle abitudini vacanziere: da anni ormai, complice probabilmente anche una crisi in atto da tempo, il turista tende infatti ad accorciare e spezzettare il proprio periodo di vacanza", ha voluto sottolineare il vicepresidente della Regione e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello.

Tendenza, quella delle vacanze mordi e fuggi, che caratterizza anche le scelte del turista straniero, la cui presenza di massima non supera i quattro giorni (3,94 giorni nel 2014). In Friuli Venezia Giulia, l'unico mese del 2014 particolarmente positivo è stato giugno, grazie soprattutto ad una situazione climatica particolarmente incoraggiante che ha fatto lievitare le presenze ad un +15 per cento.

Un meteo che, purtroppo, non si è più stabilizzato al meglio fino alla fine dell'estate: i mesi centrali della stagione, infatti, sono stati certamente difficili, con una perdita di presenze del 7,8 per cento a luglio e del 3,2 per cento ad agosto. "Le buone notizie arrivano invece dai primi dati 2015, che attestano un sensibile aumento delle presenze a livello regionale, pari ad un +4 per cento", ha quindi osservato Bolzonello.

INVERTIRE IL TREND
"Il nuovo Piano strategico di TurismoFVG - ha indicato il vicepresidente Bolzonello - ha puntato ad anticipare le tendenze in termini di domanda turistica e a costruire un prodotto di vacanza per così dire sartoriale, cioè costruito su esigenze specifiche e peculiari del cliente". La vacanza lenta, ad esempio, intesa come un insieme di esperienze turistiche da vivere ed assaporare, al mare come in montagna o in collina, è uno degli obiettivi principali su cui si focalizza la strategia del FVG, con la creazione di particolari cluster di prodotto. È un progetto che mira in particolare all'individuazione e alla progettazione di itinerari in grado di promuovere la fruizione eco-turistica del territorio anche attraverso la mobilità dolce. Nell'ambito della vacanza estiva si può così ricordare il club di prodotto Family Mare, con una serie di strutture ricettive a Lignano, Grado e Trieste valutate per l'offerta alle famiglie in base a requisiti obbligatori, consigliati e tematizzati con servizi annessi, come menù per bambini, letti con sponde di sicurezza, area giochi, con la garanzia di un marchio regionale con certificazione di qualità, maggiore facilità di prenotazione e servizio con standard comuni in tutte le strutture aderenti. Per gli operatori regionali i vantaggi sono, tra gli altri, la differenziazione e il posizionamento rispetto ad una fascia di pubblico molto attenta e ricettiva, oltre allo sfruttamento di appositi canali promozionali e la possibilità di godere di family carnet per proporre svago e divertimento ai piccoli clienti. Oppure, ancora, la scelta di spingere in Friuli Venezia Giulia la vacanza attiva, considerata la tendenza generale a passare da un turismo di destinazione a un turismo di esperienza. Nella nostra regione si può praticare trekking a cavallo e a piedi, regate e nautica, canyonig e arrampicata, deltaplano e mountain bike. "Un primo riscontro sulla positività delle scelte dettate dal Piano strategico si è potuto recentemente apprezzare anche alla Borsa Internazionale del Turismo (BIT) di Milano: la risposta degli operatori è stata favorevole, con un ottimismo giustificato dalla quantità di contatti che sono stati concretizzati", ha sottolineato il vicepresidente Bolzonello.

IL MARE
A Lignano va sottolineato il dato indubbiamente positivo delle presenze nel settore alberghiero, che registra +11.000 presenze, pari a un incremento percentuale dello 0,9 per cento rispetto al 2013. Un calo di 45.000 presenze giunge dalle case e dagli appartamenti da affittare; in negativo anche le presenze nelle strutture ricettive a carattere sociale e nei campeggi/villaggi turistici. In parallelo, segna un positivo +2,5 per cento nelle presenze alberghiere la località di Grado, anche se globalmente la presenza turistica nell'Isola del Sole si attesta su un -2 per cento, a causa dell'avvenuta minore propensione all'utilizzo di campeggi e villaggi, che maggiormente risentono delle condizioni meteo avverse, e di case e appartamenti di privati. Da rilevare, inoltre, come a Grado la presenza degli stranieri non è mutata rispetto all'anno precedente, mentre cresce dell'1 per cento a Lignano. In genere, il primo indicatore della sofferenza del sistema sono gli alberghi, che invece nelle nostre due maggiori località turistiche marine sono in positivo. È rilevante il dato relativo agli appartamenti perché, nel calo delle prenotazioni in questo settore si legge, da un lato, la tendenza da parte dei proprietari a tornare all'utilizzo delle seconde case (a causa di una crisi generale dei consumi), dall'altro, l'obsolescenza delle strutture che non vengono rinnovate a fronte di prezzi d'affitto che non calano, come invece suggerisce il mercato. L'offerta quindi non è più in linea con la domanda, maggiormente orientata verso formule di residence con piscina e servizi annessi. Gli affitti stagionali si contraggono perché la crisi ha colpito la capacità di spesa della famiglia, target di riferimento di queste strutture. Infine, si riduce la permanenza media, soprattutto degli italiani: una sofferenza che accomuna il Friuli Venezia Giulia alle altre regioni italiane.

LA MONTAGNA
Ormai da dieci anni la montagna del FVG vede un trend in calo, segnalando nel 2014 un dato del -6,7 per cento, più o meno come nelle Dolomiti Venete. Il Tarvisiano registra un -11,6 per cento, anche a causa di un meteo davvero disastroso. Non bene la Carnia, in calo già da parecchi anni: nel 2014 perde il 7,2 per cento di presenze, mentre Piancavallo fa registrare, dopo il 2013, un secondo consecutivo anno di crescita nell'arco degli ultimi otto anni.

I CAPOLUOGHI
Tutti quattro i capoluoghi del Friuli Venezia Giulia hanno visto una tendenza alla crescita delle presenze dal 2006 al 2012, facendo registrare un +30 per cento globale in questo periodo, con un +4,3 per cento medio/anno. In particolare Trieste presenta una tendenza di fortissima crescita (+50 per cento dal 2006 al 2012, +8 per cento annuo medio). A Trieste Città nel 2014, si registrano +9.700 presenze (+1,4 per cento del settore ricettivo nel suo complesso, +2,3 per cento nell'alberghiero). Anche a Udine il comparto turistico gode di ottima salute, con un dato di crescita dal 2006 al 2012 pari al 32 per cento (+5,3 per cento annuo medio). Nel 2014 l'area udinese conferma un +4,2 per cento di presenze, e vanno bene anche Cividale (+7,6 per cento), Codroipo (+9,6 per cento) e Tarcento (+31 per cento). Pordenone Città, poi, segnala un aumento di 2 punti percentuali negli arrivi alberghieri 2014, mentre Gorizia, a livello di previsioni 2015, sembra attestarsi al bello se verrà confermato quel +35 per cento di presenze registrato nei primi due mesi dell'anno in corso.

ANTICIPAZIONI 2015
Buone notizie arrivano dai primi mesi del 2015. Le anticipazioni dei dati di flusso registrati da TurismoFVG, seppure provvisori e parziali, segnalano in regione un positivo inizio della stagione, evidenziando un +4 per cento di presenze e un +2,2 per cento di arrivi (gennaio/febbraio). Per quanto riguarda Promotur, i dati relativi all'andamento della stagione in corso sono positivi per i ricavi (+2,64 per cento) e le presenze (+15 per cento). Su questi numeri incidono senz'altro una politica tariffaria di maggior favore, con la conferma degli stessi prezzi dello skipass rispetto alla stagione sciistica precedente e nuove agevolazioni per alcune fasce di età: in particolare la completa gratuità sino ai 10 anni - un'esclusiva delle nostre stazioni invernali - e l'innalzamento degli sconti per le successive fasce d'età, nonché una politica incentivante nei confronti dei tour operator e dei consorzi turistici.

ARC/RM/TurismoFVG