La Giunta Regionale


13.11.2020 12:45

Sicurezza: Roberti, ok giunta ddl su nuovo ordinamento polizia locale

Istituzionalizzati anche steward urbani e controllo di vicinato

Trieste, 13 nov - L'organizzazione dei Comandi di polizia locale, la selezione e formazione del relativo personale, il sistema delle collaborazioni nonché la valorizzazione degli operatori sono solo alcuni degli ambiti che vanno a caratterizzare lo schema del disegno di legge regionale in materia di sicurezza e polizia locale che la Giunta, su proposta dell'assessore competente Pierpaolo Roberti ha approvato nella seduta odierna dell'Esecutivo.

"A più di dieci anni dall'entrata in vigore della legge di settore, la 9 del 2009 - spiega Roberti - abbiamo deciso di intervenire non limitandoci ad una semplice manutenzione, ma revisionando invece in modo integrale l'impianto normativo, operando su due piani. Il primo è quello delle politiche di sicurezza, declinando a livello regionale la "sicurezza integrata" intesa come l'insieme degli interventi garantiti da Stato, Regione, Enti locali e altri soggetti istituzionali al fine di concorrere alla promozione e all'attuazione di un sistema unitario per il benessere delle comunità territoriali. A ciò si aggiunge un secondo livello di tipo ordinamentale, con lo scopo di innovare i modelli organizzativi e gli strumenti operativi, garantendo una migliore qualità nell'esercizio delle funzioni di polizia locale e uniformità sul territorio regionale".

"In questo nuovo assetto - prosegue Roberti - la Regione rafforza il proprio ruolo di raccordo tra le politiche di sicurezza nazionali e locali, coinvolgendo una pluralità di soggetti pubblici e privati, individuando di volta in volta quelli più adeguati a rispondere a esigenze e criticità manifestate dal territorio. Inoltre, la Regione svolgerà un ruolo di coordinamento per garantire un innalzamento degli standard qualitativi dei servizi di polizia locale". Andando ad analizzare alcuni aspetti specifici, la norma istituisce e disciplina l'osservatorio regionale sulla sicurezza urbana e sull'attuazione delle politiche integrate di sicurezza. Il suo obiettivo è quello di fornire, annualmente, un supporto conoscitivo delle condizioni di sicurezza in Friuli Venezia Giulia quale strumento di sostegno per la progettazione e l'attuazione delle politiche in materia.

Viene poi riconosciuta la figura degli "steward urbani" per le attività volte a facilitare la fruibilità e la vivibilità degli spazi pubblici. Questi operano entro i limiti individuati dalla normativa statale, svolgendo compiti sussidiari e privi di autonomia, finalizzati al miglioramento della percezione di sicurezza della cittadinanza ed opera sulla base delle indicazioni e sotto la direzione del comandante o responsabile di polizia locale dell'ente locale che ne ha richiesto l'utilizzo.

Un passaggio del disegno di legge è riservato alle norme sulla sicurezza partecipata. Riconoscendo che la difesa del cittadino dalla criminalità spetta esclusivamente alle Forze di polizia, per quanto riguarda invece i reati predatori e le criticità urbane, l'attività di prevenzione e controllo del territorio può giovarsi della collaborazione informativa dei cittadini, attraverso forme di cittadinanza attiva, come il "controllo di vicinato" o di volontari. Il fine è quello di dare risposte concrete alle esigenze di sicurezza della collettività, cooperando in modo sinergico con le istituzioni per garantire migliori condizioni di sicurezza e di qualità della vita.

Oltre ad un sostegno della Regione a favore degli enti locali affinchè gestiscano in forma associata le funzioni di Polizia locale per aumentarne il grado di efficienza e assicurare più alti livelli di sicurezza urbana sul territorio, la norma approvata dall'Esecutivo ne definisce anche l'articolazione, che prevede distretti, presìdi e aree distrettuali. I primi rappresentano ambiti territoriali entro i quali i Corpi di polizia locale organizzano l'esercizio delle funzioni di polizia locale e delle politiche locali di sicurezza in forma singola o associata. I presìdi invece costituiscono le unità di decentramento operativo del distretto di polizia locale, coincidenti territorialmente con uno o più enti locali del medesimo distretto, caratterizzati da profili di omogeneità. Infine, sono previste le aree interdistrettuali, ambiti territoriali di esercizio delle funzioni di polizia locale coincidenti con il territorio di più distretti contermini, per lo svolgimento di talune funzioni o servizi. ARC/AL/ma