La Giunta Regionale


10.02.2017 18:59

Terzo settore: Bolzonello, bene riforma ma va diffuso modello

Udine, 10 febbraio - "Va mantenuta alta l'attenzione nei confronti dei decreti di attuazione della legge del Terzo settore, che auspichiamo vengano tutti approvati dal Governo entro maggio, ma questo è solo un primo passo: oltre alla necessaria disciplina della materia, il tema del Terzo settore va affrontato nella sua ampia portata perché attiene a un vero e proprio cambio di paradigma di società".

Lo ha sottolineato il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia Sergio Bolzonello chiudendo il convegno Riforma del Terzo settore. Economia e solidarietà partecipata, organizzato nella sede della Camera di Commercio di Udine dal Forum Consumatori Imprese FVG, con ospite il presidente della Commissione ministeriale per la riforma del Terzo settore, l'economista Stefano Zamagni.

Bolzonello ha indicato come, dopo un doveroso passaggio che ha disciplinato organicamente la materia, occorra fare un secondo passo. "Penso si debba avere la forza di mettere al centro un modello di società che tenga assieme l'economia con la sostenibilità: la forbice che si sta divaricando - ha osservato il vicepresidente - non è solo economica, ma riguarda un profondo mutamento delle condizioni di benessere nelle comunità. Credo che tutto l'insieme delle persone che lavorano all'interno del Terzo settore possano proporre modelli che garantiscano la tenuta sociale oltre che economica", ha sottolineato Bolzonello.

Bolzonello ha ricordato come la direzione centrale Attività produttive della Regione si occupi di un peculiare campo del vasto universo del Terzo settore, quello della Cooperazione sociale. Attualmente le dimensioni del fenomeno registrano una presenza di 218 realtà iscritte all'Albo delle Cooperative sociali, uniformemente distribuite su tutto il territorio regionale, di cui 118 operanti nel settore socio assistenziale ed educativo, 66 nel settore dell'inserimento lavorativo, 25 che svolgono in maniera coordinata le due tipologie di attività e nove consorzi di cooperative.

La Regione, ha ricordato Bolzonello, si è riappropriata delle funzioni di incentivazione che erano in capo alle Province, e proprio nel corso del 2017 vi sarà la gestione diretta dei canali contributivi a sostegno del settore con le nuove regole, definite nell'ultima Finanziaria regionale, e secondo una rinnovata disciplina regolamentare di prossima pubblicazione. Ulteriore attenzione sarà dedicata al sistema delle relazioni con gli Enti locali, stimolando il ricorso ai convenzionamenti con le cooperative, per favorire l'inserimento lavorativo delle persone svantaggiate e proponendo ulteriori indirizzi per un migliore utilizzo delle disposizioni di favore già previste dal nuovo Codice degli Appalti. Infine, la Regione sta attuando misure di coordinamento interno tra le varie direzioni centrali nel disegno delle diverse e numerose politiche regionali che interessano il settore della Cooperazione sociale.

Zamagni nel corso della sua relazione ha approfondito i contenuti della riforma e dei decreti legislativi cui è demandato, tra l'altro, disporre la revisione della disciplina del Codice civile in materia di associazioni, fondazioni e altre istituzioni di carattere privato senza scopo di lucro; il riordino della disciplina speciale, compresa quella tributaria applicabile a tali enti, mediante la redazione di un apposito Codice del Terzo settore; la revisione della disciplina in materia di impresa sociale e quella sul Servizio civile nazionale.

All'incontro, aperto dal presidente del Forum Edo Billa, sono intervenuti il portavoce del Fourm Franco Bagnarolo, il presidente di Legacoop sociali Gian Luigi Bettoli, il presidente di Legambiente FVG Sandro Cargnelutti e Luca Grion, docente di Filosofia morale all'Università di Udine.

ARC/EP