La Giunta Regionale


26.09.2018 17:40

Edilizia scolastica: Roberti, verso accordo tra Comuni capoluogo e Uti

Udine, 26 settembre - "Ringrazio i comuni capoluogo per aver condiviso la necessità di una collaborazione con le Uti per la gestione dell'edilizia scolastica fino alla definizione del nuovo assetto degli enti locali".

Così si è espresso l'assessore regionale alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, al termine della riunione odierna che si è svolta a Udine con i sindaci e i segretari comunali dei Comuni capoluogo. Per il Comune di Udine e di Gorizia erano presenti i rispettivi primi cittadini, Pietro Fontanini e Rodolfo Ziberna, mentre per il Comune di Pordenone e di Trieste erano presenti gli assessori Walter De Bortoli e Angela Brandi.

Tema al centro dell'incontro la gestione dell'edilizia scolastica con riferimento alle scuole secondarie di secondo grado, sia per le manutenzioni degli edifici che per i piani gestionali.

Come ha spiegato Roberti "era necessario trovare una soluzione transitoria per far fronte alla difficoltà attuale delle Unioni territoriali intercomunali che, per carenza di personale, non riescono a gestire l'edilizia scolastica".

La soluzione trovata è il mantenimento in capo alle Uti della funzione specifica di edilizia scolastica, funzione che, tramite una convenzione tra Uti e Comuni, verrebbe di fatto gestita dai Comuni capoluogo. Questo indipendentemente dalla possibilità che verrà data a tutti i Comuni di uscire dalle Uti o di ri-avocare a sé alcune funzioni, come sarà previsto nella norma che l'assessore intende portare in Consiglio regionale entro la fine dell'anno. "Con l'accordo raggiunto, di fatto, le Uti resteranno quindi in funzione per la gestione dell'edilizia scolastica, in possibile convenzione con i Comuni, fino alla creazione del nuovo ente locale" ha spiegato Roberti.

"Come Regione daremo ai sindaci tutto il supporto in questa fase transitoria fino alla definizione del nuovo assetto territoriale - ha rassicurato Roberti - fermo restando che l'edilizia scolastica è una competenza che sarà affidata all'ente di area vasta intermedio, perché è impensabile che i singoli Comuni si prendano in carico tutto il patrimonio scolastico".

I Comuni, da parte loro, hanno comunque chiesto di poter avere risorse umane aggiuntive a supporto delle proprie funzioni. ARC/SSA/ep