La Giunta Regionale


07.06.2014 15:33

PRESIDENTE: SERRACCHIANI, TENERE ALTA LA GUARDIA SUI DIRITTI CIVILI

Pordenone, 7 giu - " L'AIED è il luogo ideale nel quale affrontare problemi emergenti nella nostra società, legati anche ai flussi migratori". Lo ha affermato la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, intervenendo assieme al vicepresidente Sergio Bolzonello, alla presentazione del libro di Gianfranco Porta 'Amore e libertà', che narra i sessant'anni dell'AIED-Associazione Italiana per l'Educazione Demografica, svoltasi nella sala consiliare della Provincia di Pordenone.

Il ruolo svolto dall'AIED è stato importante anche in Friuli Venezia Giulia e nel Pordenonese perché ha stimolato la conquista di traguardi essenziali per i cittadini. Tuttavia, come ha specificato la presidente,  "è però indispensabile non abbassare la guardia ritenendo i risultati acquisiti come ormai consolidati, e mantenere alta l'attenzione per la tutela dei diritti civili".

La presidente si riferiva anche a una delle nuove sfide che attendono il sistema sanitario, con il passaggio sul territorio regionale dei migranti. I quali, e le quali, raggiunta una realtà come la nostra dove la salute è un bene tutelato, scoprono di essere affetti da patologie anche gravi e da curare. La presidente Serracchiani si è altresì soffermata su alcuni dati allarmanti, citati dall'autore del volume, relativi al mancato uso dei contraccettivi (il 30 per cento delle ragazze ritiene non sia necessario), alle patologie che ne possono derivare, nonché al numero di ragazze madri di giovanissima età, che fa registrare la percentuale più alta in Lombardia, una delle regioni più industrializzate d'Italia.

Tra le altre sfide che la nostra società deve affrontare, e potrà farlo con il concorso dell'AIED, vi sono anche i temi dell'omofobia, del femminicidio, della violenza sulle donne. Il vicepresidente Bolzonello ha invece parlato del servizio reso dall'AIED alla città di Pordenone, e al territorio, facendone una realtà pilota nel contesto dei diritti civili e sull'esigenza di sensibilizzare i giovani sul valore dei diritti civili. La storia dell'AIED coincide infatti con l'evoluzione delle battaglie e delle conquiste per i diritti civili degli italiani.

L'Associazione fu fondata a Roma il 10 ottobre del 1953 per promuovere la cultura della procreazione responsabile. Cultura della quale, all'epoca, l'articolo 553 del Codice Rocco vietava la promozione. All'AIED aderirono personaggi importanti della società italiana, tra storici, politici e accademici, formando un gruppo che si spese sul piano politico, sociale, culturale e giudiziario. Finché nel 1971 la Corte Costituzionale abrogò l'articolo 553.

Il volume di Porta, come ha specificato l'autore, intende focalizzare l'attenzione del lettore sull'evoluzione della condizione femminile in Italia e rappresenta nel contempo uno spaccato della nostra società; un percorso attraverso la storia e le gesta di una piccola minoranza che si è battuta per far riconoscere i diritti essenziali. Recuperare e scrivere la storia dell'AIED, ha concluso Porta, è stato come ripercorrere il cammino della nostra società.

ARC/CM