La Giunta Regionale


20.04.2016 14:45

LAVORO: OCCUPAZIONE IN DIMINUZIONE IN PROVINCIA DI UDINE

Udine, 20 aprile - "Quella della provincia di Udine è una fotografia in controtendenza rispetto al dato medio regionale: nelle altre province della regione abbiamo visto un aumento, seppur timido, dell'occupazione: qui invece la situazione è ancora difficile. Non sono stati superati i dati del picco della crisi, il 2009, come invece è accaduto altrove".

Lo ha affermato l'assessore regionale al Lavoro del Friuli Venezia Giulia Loredana Panariti nell'ultimo dei quattro incontri - uno per ogni provincia - dedicati all'informazione alle Parti sociali dell'andamento del Mercato del Lavoro. I dati (di diversa fonte statistica: indagine ISTAT sulle forze di lavoro, dati tratti dalle comunicazioni obbligatorie e sulle politiche del lavoro) illustrati oggi mostrano come l'occupazione sia in diminuzione a Udine, nonostante la forte crescita delle assunzioni a tempo indeterminato: nella provincia udinese dal 2014 al 2015 l'occupazione è diminuita di oltre 3.500 unità (-1,7%). Il tasso di occupazione si attesta al 62,2%, con un incremento per quello maschile e una diminuzione superiore a un punto percentuale di quello femminile (da 54,2 a 53,1). Solo per la fascia di età 55-64 anni il tasso di occupazione aumenta, mentre diventa un punto di attenzione la marcata contrazione del valore riferito al segmento che va dai 25 ai 34 anni (da 70,4 a 68,8).

"Ci sono alcuni segnali positivi nell'aumento delle assunzioni a tempo indeterminato, legato agli incentivi nazionali e anche agli interventi regionali e anche dei tirocini, che pur non essendo configurabili come rapporti di lavoro ma come attività di formazione, andranno valorizzati auspicando una loro trasformazione in rapporti veri e propri di lavoro: pur tuttavia in questo territorio la situazione resta più complicata", ha commentato Panariti.

Per questo Panariti ha reso noto che l'Amministrazione regionale "dedicherà a questa provincia la massima attenzione, con una capillare presentazione e comunicazione degli interventi che la nuova Agenzia Regionale per il Lavoro mette a disposizione delle aziende per la selezione del personale, per la formazione, per gli incentivi. Il settore in particolare dell'edilizia, che è quello che ha mostrato le maggiori sofferenze, sarà oggetto di interventi ad hoc".

Anche il lavoro delle donne dovrà essere incentivato, con una decisa spinta verso le politiche di conciliazione, verso una cultura diffusa che informi le aziende che "il lavoro femminile, come testimonia la letteratura scientifica, è un plus  per la produttività", ricorda Panariti, aggiungendo che "anche il target  dei giovani dovrà essere oggetto di continua attenzione". Con riferimento ai dati di origine amministrativa, ha rilevato il ricercatore Marco Cantalupi, nel 2015, grazie ad un'indubbia accelerazione della dinamica delle assunzioni, va richiudendosi la forbice con le cessazioni che si era riaperta con l'avvio della seconda recessione del 2011.

I livelli di movimentazione rimangono tuttavia inferiori a quelli del 2009. Focalizzando sul quarto trimestre 2015, si evidenzia una tendenza all'aumento tanto delle assunzioni quanto delle cessazioni. Le assunzioni salgono a 18.400, con un incremento su base tendenziale di circa 1.700 unità e dunque con un +10%, un'intensità inferiore al valore complessivo regionale (+11%). Le cessazioni si attestano sulle 23.500 unità, valore stabile rispetto allo stesso trimestre del 2014, a fronte di una flessione complessiva regionale dell'1%.

Contribuiscono in maniera preponderante alla variazione positiva delle assunzioni la crescita delle attivazioni a tempo indeterminato, che quadruplicano (da 1.015 a 4.308) seguita da quella del somministrato (+200), dei Lavori Socialmente Utili /LSU (da 124 a 268), dei tirocini (da 421 a 528). L'incidenza delle assunzioni a tempo indeterminato si attesta al 25%, un valore superiore a quello medio regionale.

Il miglioramento delle assunzioni riguarda in sostanza solo la componente maschile con quasi 1.500 unità aggiuntive, con una variazione positiva di intensità comunque inferiore al valore regionale, mentre per le donne si evidenzia un lieve incremento, a fronte di una stabilità del dato regionale.

Settorialmente si osserva un incremento di quasi 2.000 assunzioni nel terziario, con una variazione tendenziale (+28%) superiore al dato complessivo regionale (+23%). Incrementi significativi si rilevano altresì nell'industria in senso stretto (da 2.500 a 3.200), per quanto con un'intensità largamente inferiore a quella complessiva regionale (+37%) mentre debole è la dinamica del settore delle Costruzioni.

Il consuntivo annuo registra anche la flessione delle iscrizioni nelle liste di disoccupazione amministrativa dei Centri per l'Impiego, delle ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni (CIG), scese da 4,2 milioni a 3 milioni, degli ingressi in lista di mobilità per effetto della legge 223/91 (quasi 600 in meno) e quindi anche degli stock  (da 3.800 a 3.500).

ARC/EP/ppd