La Giunta Regionale


25.06.2017 10:30

Ambiente: Vito, verifica transnazionale intrusione acque saline

Udine, 25 giugno - L'intrusione di acque saline nelle falde costiere è uno dei fenomeni causati dai cambiamenti climatici che mette a rischio le risorse idriche e i terreni agricoli. Il monitoraggio e la gestione del rischio di questo fenomeno sono al centro di un progetto europeo a cui il Friuli Venezia Giulia si è candidato a partecipare in qualità di partner.

La Giunta regionale, su proposta dell'assessore all'Ambiente, Sara Vito, ha infatti autorizzato la partecipazione della Regione al bando di selezione di progetti per il programma di cooperazione transfrontaliero Interreg 5A Italia-Croazia 2014-20 in qualità di partner del progetto "Sea water intrusion: monitoring and management in face of climatic changes".

Come spiega Vito, "il progetto si inquadra nelle iniziative volte a monitorare i cambiamenti climatici e pianificare le misure di adattamento, con particolare riferimento all'area interessata, che è il bacino del mare Adriatico".

"Lo specifico obiettivo - prosegue l'assessore - è quello di monitorare l'intrusione di acque saline nelle falde costiere, fenomeno legato sia allo sfruttamento indiscriminato della risorsa idrica sia all'innalzamento del livello dei mari e alla diminuzione delle precipitazioni, cause tutte correlate al cambiamento climatico".

Il fenomeno dell'intrusione di acque saline nelle falde riguarda già alcune fasce costiere della Bassa friulana dove, come spiega ancora Vito, "i rischi connessi sono la diminuzione della risorsa idrica disponibile per le attività umane e la perdita di terreni utilizzati per l'agricoltura".

Il progetto ha un'ampia valenza in quanto analizzerà le ricadute del fenomeno sia nelle falde contenute in sedimenti sciolti, come nel caso della Bassa pianura friulana, sia nelle falde contenute in sistemi calcarei, come nel caso della costa dalmata e di quella pugliese, e porterà alla definizione di un sistema di gestione del rischio legato all'intrusione salina in tutte le aree interessate.

Capofila della proposta è il servizio geologico croato cui si affiancano la Regione Fvg, il Comune di Fasano (Br), la Regione Puglia, l'Azienda acquedotto Zara, l'Agenzia per lo sviluppo della Contea di Zara, la facoltà di Ingegneria meccanica, elettronica e Architettura navale dell'Università di Spalato, l'Istituto di ricerca delle acque (Cnr-Irsa), il Consorzio di Ricerche Lagunari dell'Università di Venezia (Corila) con l'Università di Padova e l'Istituto nazionale di oceanografia e geofisica (Ogs).

Il quadro economico complessivo della ricerca ammonta a 1.820.000 euro, di cui 1,5 milioni a titolo di cofinanziamento sul Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). La quota finanziaria di competenza del Friuli Venezia Giulia per la proposta progettuale è stimata in 120mila euro, di cui 102mila cofinanziati dal Fesr e i rimanenti 18mila interamente cofinanziati da risorse statali a carico del Fondo di rotazione. ARC/SSA/fc