La Giunta Regionale


02.03.2016 17:49

AMBIENTE/SALUTE: VITO-TELESCA, SU MONFALCONESE STUDIO ALL'AVANGUARDIA

Monfalcone (GO), 2 mar - "Per la prima volta è stata condotta in Friuli Venezia Giulia un'indagine epidemiologica e ambientale che incrocia dati ambientali e sanitari mediante una collaborazione strettissima tra tecnici dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (ARPA) e della Sanità e inaugura un modello all'avanguardia".

Lo hanno affermato gli assessori regionali all'Ambiente Sara Vito e alla Salute Maria Sandra Telesca nel Municipio di Monfalcone, nell'incontro con la stampa in cui è stato illustrata la prima parte dell'indagine sulla correlazione tra tumori e ambiente nel Monfalconese.

All'incontro era presenti il sindaco di Monfalcone Silvia Altran, la vicepresidente della Provincia di Gorizia Mara Cernic, Diego Serraino, coordinatore della ricerca, il professor Fabio Barbone e il direttore di ARPA FVG Luca Marchesi.

L'indagine, commissionata dalla Regione FVG all'Osservatorio Ambiente e Salute (OAS) costituito presso l'ARPA, ha valutato l'incidenza dei tumori in 14 comuni del Monfalconese con riferimento alla concentrazione in atmosfera di specifici macroinquinanti (benzene, PM10, biossidi di azoto e biossidi di zolfo), tipici delle sorgenti di inquinamento presenti nell'area (traffico veicolare, sistemi di riscaldamento, centrale termoelettrica, porto e aeroporto, altre industrie).

Sono state indagate tutte le tipologie di tumore che presentano correlazione certa (polmone), molto probabile (vescica), o presunta (linfomi, leucemie e tumori del tessuto connettivo) con l'inquinamento atmosferico, così come certificato dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) nel 2013.

Sono stati valutati i dati sanitari della popolazione residente nel territorio monfalconese tra il 1995 e il 2009, dati che sono stati correlati all'esposizione agli inquinanti riferita ai dati ambientali del 1998, considerato quale anno di riferimento per lo studio delle neoplasie, il cui manifestarsi richiede com'è noto lunghi tempi di latenza. L'indagine ha rilevato che tra il 1995 e il 2009 non è stato evidenziato alcun aumento di rischio di tumore per gli uomini, per nessuna delle forme neoplastiche considerate; solo nella popolazione di sesso femminile è stato evidenziato un aumento statisticamente significativo - pari a un eccesso di 30 casi nei 15 anni oggetto dello studio (due casi/anno) - per il rischio di tumore della vescica, in ciò confermando il risultato del recente studio dell'Università di Udine (professor Fabio Barbone) sullo stato di salute per tumori delle donne isontine.

Dalla ricerca, che ha messo in evidenza i contributi degli inquinanti prodotti dalle varie sorgenti emissive presenti nel Monfalconese, non sono emerse evidenze di un effetto significativo sulla diffusione dei tumori delle emissioni della centrale termoelettrica di A2A. I modelli di dispersione, calcolati per i soli quattro macroinquinanti, indicano invece complessivamente il traffico veicolare come maggiore fonte di inquinante disperso in atmosfera; è possibile quindi avanzare l'ipotesi che, tra i rischi ambientali, sia proprio il traffico veicolare ad avere un ruolo preminente nell'eccesso di tumori alla vescica nelle donne del Monfalconese.

L'indagine epidemiologico-ambientale dell'Osservatorio Ambiente e Salute proseguirà ora con una seconda fase, coordinata dal professor Barbone, in cui sarà valutata l'eventuale relazione tra insorgenza di infarto miocardico acuto o aborti spontanei ed esposizione ai quattro principali macroinquinanti.

Anche considerato quanto emerso in questo primo studio, l'attenzione sarà orientata a comprendere in modo più dettagliato l'impatto del traffico veicolare, approfondendo altresì tutte le altre fonti di potenziale inquinamento, anche con l'avvio di approfondimenti per aumentare la conoscenza dello stato dell'ambiente nel recente passato.

Nel corso del 2016 sarà inoltre sviluppata un'importante campagna di biomonitoraggio per valutare la presenza di metalli nelle urine dei residenti, anche in relazione a picchi di inquinamento atmosferico, per valutare l'effettiva ricaduta degli inquinanti in termini di assorbimento da parte della popolazione.

ARC/PPH/EP

 
a margine della presentazione dei primi risultati dell'Indagine epidemiologica ambientale nel Monfalconese, rilasciate a Monfalcone il 2 marzo 2016