La Giunta Regionale


20.05.2016 18:14

SALUTE: ATTIVITÀ FISICA E IMPEGNO SOCIALE PER INVECCHIAMENTO ATTIVO

Trieste, 20 maggio - Esistono delle pillole  del tutto speciali, in grado di ridurre sensibilmente il rischio di sviluppare patologie anche severe (infarto, alcuni tipi di tumori, diabete, osteoporosi, depressione…) e di migliorare la qualità della vita. Sono le pillole  del movimento. Vale a dire che l'attività fisica, un'alimentazione consapevole, insieme all'impegno in attività sociali, sono la risposta ottimale alle sfide della terza età, la garanzia di un invecchiamento attivo. A condizione che esse siano (metaforicamente) assunte sette giorni alla settimana, 365 giorni all'anno.

Diverse confezioni di queste pillole  (movement pills) sono state distribuite oggi a Trieste, in occasione del convegno europeo promosso dalla Regione Friuli Venezia Giulia in collaborazione con Moving Age e Lunga vita attiva. Un momento di confronto e scambio di buone pratiche tra realtà culturali e sportive che operano sulla frontiera dell'invecchiamento operoso.

All'interno della scatoletta, naturalmente, non compresse con principi attivi, ma consigli utili: camminare, nuotare, passeggiare in bicicletta ... Fare un sano movimento, insomma. Un convegno che non a caso si svolge a Trieste, capitale dell'invecchiamento attivo a livello europeo, come ha sottolineato la moderatrice, Ariella Cuk, per la sua altissima presenza di senior , per un diffuso e vivace associazionismo culturale e una consolidata attitudine al movimento e allo sport. E capitale del Friuli Venezia Giulia, seconda regione italiana dopo la Liguria e quarta in Europa per presenza di ultrasessantacinquenni e, anche per questo, all'avanguardia nel panorama nazionale per aver dato vita due anni fa a una legge finalizzata proprio alla promozione dell'invecchiamento attivo (legge regionale 22/2014).

All'incontro, in rappresentanza della Regione, sono intervenuti la consigliera Renata Bagatin e l'assessore alla Salute Maria Sandra Telesca. La quale ha ribadito come la vecchiaia può diventare una fase importante nella vita. La legge, pertanto, non vede gli anziani come dei portatori di bisogni ma come un'autentica risorsa. Persone che possono dare un contributo importante alla società. E se uno stile di vita sano è il presupposto del mantenimento di capacità fisiche, intellettive, lavorative, parallelamente il coinvolgimento degli anziani in attività di vario tipo ne promuove la partecipazione, contribuisce a sviluppare le relazioni.

È questo lo spirito della legge 22, che è stata declinata in un programma triennale di interventi, superando una precedente visione assistenziale e sanitaria nei confronti dei vecchi, per rafforzare le iniziative sul versante del sostegno all'autonomia e all'indipendenza. Un'ottica di prevenzione consapevole delle malattie che si traduce in una migliore qualità dell'esistenza e, molto probabilmente, anche in risparmi in termini di spese sanitarie.

Più nel dettaglio, come ha ricordato l'assessore a margine del convegno, nel promuovere l'invecchiamento attivo la Regione collabora con gli Enti locali, le Aziende sanitarie e quelle dei servizi alla persona, le istituzioni scolastiche e le Università delle LiberEtà e della Terza Età, associazioni e organizzazioni non profit.

Insieme a essi pianifica interventi coordinati e integrati negli ambiti di salute e sicurezza, partecipazione, formazione, tempo libero e sport, cultura e turismo sociale, volontariato.

ARC/PPD/EP