La Giunta Regionale


26.11.2016 18:07

AMBIENTE: VITO, GEODIVERSITÀ DA VALORIZZARE CON LA SPELEOLOGIA

Gorizia, 26 novembre - Nel portare il saluto della Regione Friuli Venezia Giulia al secondo convegno Streghe, orchi e krivapete. Le grotte tra miti e leggende, svoltosi a Gorizia, l'assessore all'Ambiente e all'Energia Sara Vito ha ricordato l'attenzione prestata dall'Amministrazione alle attività speleologiche e alla valorizzazione dell'attività delle associazioni del settore.

Grazie ad esse è stato possibile individuare i siti di interesse speleologico e geologico (geositi) particolarmente significativi in Friuli Venezia Giulia, che rappresentano un'attrattiva anche sotto il profilo turistico, ancorché rivolta a un pubblico specializzato, in quanto valorizzano la geodiversità del territorio.

L'impegno dei sodalizi speleologici è stato riconosciuto di recente dall'Amministrazione, come ha ricordato l'assessore Vito, attraverso l'approvazione della legge regionale sulla Disciplina organica dei geositi e della speleologia, e la costituzione di un Tavolo di coordinamento e confronto che ha consentito di riunire l'intero mondo associazionistico di volontariato del settore.

"Il patrimonio geologico del nostro territorio - ha precisato Vito - costituisce un bene da preservare e valorizzare; così come sono da valorizzare e tramandare le tradizioni e le credenze legate al mondo del sottosuolo, che fanno parte del patrimonio della storia e delle tradizioni della nostra gente". Vito si riferiva alla tradizione orale, trasmessa di generazione in generazione, di famiglia in famiglia, in particolare dai nonni ai nipoti; tradizione che da secoli riporta emozioni e sensazioni antiche e ataviche generate dai luoghi e dai siti di vita.

I nostri avi, anche in epoche più recenti, ascrivevano tutto ciò di cui non trovavano spiegazione al mito e alla leggenda. Mentre nel mondo attuale, i cambiamenti nella società, l'affermazione della scienza e le attività di ricerca che rispondono a numerosi quesiti, anche atavici, dell'essere umano, fanno ricadere nella notte dei tempi le credenze popolari.

Il convegno di Gorizia, che ha richiamato da molte parti d'Italia esperti in speleologia, nella storia, nella ricerca e nella pratica dei siti sotterranei, era incentrato proprio su questi temi e ha permesso di ripercorrere usanze, costumi, credenze che sono parte della storia, dell'identità, del bagaglio di cultura del territorio.

In particolare, si è parlato dei miti generati dagli effetti della particolare conformazione del sottosuolo di alcune aree della nostra regione, dal fenomeno carsico alle montagne dolomitiche, che ha favorito la formazione di grotte e cavità nelle quali i nostri antenati vivevano e si rifugiavano dal freddo e dai nemici naturali.

Vito ha rivolto un plauso a quest'attività interessante, ringraziando la Federazione speleologica isontina perché "attraverso un lavoro di ricerca, che si è tradotto in una pubblicazione molto interessante, sta lavorando perché non vengano dimenticate queste leggende e affinché se ne mantengano la conoscenza e la memoria".

ARC/CM/Red