La Giunta Regionale


25.11.2015 18:41

VIOLENZA DONNE: PANARITI, "POSTO OCCUPATO" RICORDA ORRORE FEMICIDIO

Pordenone, 25 nov - "L'adesione dell'assessorato regionale al Lavoro e alle Pari Opportunità all'iniziativa Posto Occupato è un gesto simbolico dovuto, che intendiamo rendere permanente, per ricordare la gravità e l'orrore del femicidio". È quanto ha affermato l'assessore regionale del Friuli Venezia Giulia Loredana Panariti in occasione dell'odierna Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Posto Occupato è un'iniziativa spontanea nata a Messina nel 2013 e promossa dall'editrice della rivista on line La Grande Testata che ricorda il brutale assassinio delle tre sorelle Mirabal, donne rivoluzionarie massacrate a colpi di bastone il 25 novembre del 1960 perché tentarono di contrastare il regime del dittatore domenicano Trujillo. Proprio quella data fu scelta nel dicembre 1999 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite per la ricorrenza della Giornata internazionale.

"Occupare un posto in un cinema, un teatro, un treno, a scuola, al lavoro, negli uffici, nelle sale di attesa per lasciare un segno della nostra presenza sta a significare che quel posto è mio, che tornerò a occuparlo, anche se per molte, troppe donne vittime di violenza, non sarà più così", ha ricordato Panariti: "ciascuna di quelle donne, prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla loro vita, occupava un posto nella società".

Per questo motivo, ha rilevato l'assessore, "Posto Occupato è un gesto piccolo ma di forte impatto simbolico, che riserva un posto a quelle donne, affinché la quotidianità non le sommerga, per ricordare un'assenza che avrebbe dovuto essere presenza".

In questa Giornata, l'assessore Panariti ha evidenziato l'importanza del Progetto Matelda che verrà pubblicato il 2 dicembre sul Bollettino Ufficiale della Regione (BUR), "un atto concreto e reale" di supporto della Regione verso le donne in uscita da percorsi di violenza.

Vengono stanziati circa 300.000,00 euro per contributi destinati all'acquisto tramite voucher di lavoro accessorio o attraverso l'attivazione di un contratto di lavoro domestico, di servizi di baby sitting in aggiunta o in alternativa all'utilizzo dei servizi educativi e di comunità.

Il dispositivo è stato concertato insieme ai Centri Antiviolenza e ai Servizi sociali dei Comuni "nella convinzione che il fenomeno della violenza di genere contro le donne è problema da cui non si esce se non agendo, in modo sia preventivo che strutturale, sull'elemento chiave della parità e dell'eguaglianza, e in particolare sostenendo la loro situazione occupazionale che - elemento fondamentale per il l'indipendenza - è spesso a rischio, come il resto della loro vita".

ARC/PPH/com/RM