La Giunta Regionale


13.10.2018 14:23

Enti locali: Roberti, ddl toglie penalizzazioni a Comuni no Uti

Udine, 13 ott - "In questa prima fase viene eliminata ogni prescrizione che preveda obblighi e sanzioni relativamente ai processi di adesione alle Unioni territoriali intercomunali (Uti). Allo stesso tempo viene messa in atto la salvaguardia, nelle Uti guidate da un ex capoluogo di provincia, di una competenza associata importante come l'edilizia scolastica. Fine, quindi, delle penalizzazioni economiche per quei Comuni che non fanno parte di un'Unione, così come stop ai commissariamenti e ai ricorsi alla giustizia amministrativa che hanno generato un clima insostenibile nel governo del territorio regionale".

Lo ha affermato oggi a Udine l'assessore alle Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, illustrando nella sede della Regione il ddl, approvato ieri dalla Giunta Fedriga, sulla modifica della legge 26 del 2014 che riguarda in particolare l'ordinamento delle Uti.

In buona sostanza sparisce per i Comuni l'imposizione all'adesione all'Unione di riferimento e anche l'esercizio, tramite l'Uti, delle funzioni comunali previste da quella che è l'attuale normativa. Viene altresì articolato un regime di transitorietà di gestione in capo a determinate Unioni per quel che riguarda le funzioni sovracomunali in precedenza esercitate dalle Comunità montane e dalle ex Province (edilizia scolastica), in quest'ultimo caso nelle Unioni di riferimento dei Comuni di Trieste, Udine, Gorizia e Pordenone.

"Abbiamo trasformato - ha spiegato Roberti - una legge, rivelatasi nei fatti profondamente sbagliata, in un modello di convenzione nel quale diventa facoltativo ciò che prima agli enti locali di questa regione veniva imposto in forma coercitiva".

Le modifiche apportate alla legge 26, come ha sottolineato l'assessore, afferiscono anche alla sfera finanziaria. "Già nella prossima legge di stabilità le risorse regionali verranno trasferite direttamente ai Comuni attraverso una modalità uniforme e senza l'applicazione di alcuna penalizzazione. Saranno poi le stesse amministrazioni municipali a conferire le cifre stanziate all'interno delle Uti di riferimento. Inoltre, i Comuni esterni alle Unioni torneranno a essere coinvolti nei piani di sviluppo per gli investimenti in conto capitale".

Inizia con questo provvedimento, come ha rimarcato Roberti, la realizzazione di quella che sarà la nuova architettura delle autonomie locali del Friuli Venezia Giulia. Dopo l'adozione del ddl, che nei prossimi giorni affronterà l'iter in Consiglio regionale, si aprirà infatti una seconda fase nella quale verrà costruita la legge di riforma che, come ha detto l'assessore, dovrà essere approvata entro il 2019.

Nello specifico, Roberti ha fissato alcuni paletti, tra cui l'esclusione di qualsiasi forma di incentivo economico per favorire la costituzione di nuovi assetti istituzionali sul territorio e l'introduzione del principio dell'elezione diretta per quelli che saranno gli amministratori dei futuri enti di area vasta.

"Allo stato attuale - ha concluso l'assessore - stiamo aspettando il risultato della ricognizione sulle funzioni che la Regione esercita contro quella che è la sua natura di istituzione dedicata all'attività legislativa finalizzata alla programmazione. Una volta terminata questa azione, definiremo contenuti e competenze dei nuovi enti per poi passare all'individuazione di quelle che saranno le aree territoriali". Desk ARC

ARC/GG/fc