La Giunta Regionale


23.10.2015 12:24

AUT. LOCALI: PANONTIN, AI COMUNI 16,2 MILIONI CON CRITERI PIÙ EQUI

Trieste, 23 ott - La Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato oggi in via preliminare, su proposta dell'assessore alle Autonomie locali Paolo Panontin, lo schema di Regolamento che determina criteri e modalità di assegnazione, per il solo 2015, di un fondo perequativo straordinario a favore dei Comuni che fanno parte di Unioni Territoriali Intercomunali (UTI).

Il fondo, già previsto dalla legge regionale 18/2015 di Riforma della Finanza locale, ammonta complessivamente a più di 16.200.000,00 euro e costituisce un'ulteriore boccata di ossigeno per i Comuni. Proprio per garantirne la più rapida disponibilità verrà chiesto al Consiglio delle Autonomie Locali (CAL) di esaminarne il contenuto in via d'urgenza.

La principale novità del Regolamento approvato oggi consiste nelle modalità di assegnazione dei trasferimenti regionali ai Comuni che inaugurano un nuovo corso, volto a superare il sistema di finanziamento utilizzato finora e basato sulla cosiddetta Spesa Storica (quindi su un'assegnazione proporzionale rispetto all'anno precedente), "un sistema iniquo - ha evidenziato Panontin -, che reiterava disparità tra Comuni nell'accesso alle risorse regionali, non giustificabili secondo parametri oggettivi, ma frutto delle diverse traiettorie storico-politiche percorse dai territori".

Il passaggio dal criterio storico a quello più moderno basato sui fabbisogni standard, come indicato nella legge regionale 18/2015, avverrà gradualmente, nell'arco di cinque anni, a partire dal 2016, secondo un regime transitorio che combinerà in proporzione vecchio e nuovo, diminuendo progressivamente il primo e aumentando il secondo.

"In questo senso il fondo perequativo straordinario del 2015 - ha rilevato l'assessore - rappresenta un'anteprima, il primo concreto segnale di quel cambiamento che, superando le passate sperequazioni, rimetterà al centro le caratteristiche oggettive e strutturali di ciascun Comune, valorizzandone le potenzialità".

È opportuno ricordare che il Regolamento, rispondendo alle richieste d'innovazione provenienti dai Comuni, recepisce anche le indicazioni fornite dal Tavolo tecnico della Finanza locale.

Più in dettaglio, prendendo a riferimento come base da perequare i trasferimenti correnti ordinari, il 30% del fondo verrà ripartito per una quota, pari a circa la metà, tra quei Comuni che hanno un valore di trasferimento pro capite inferiore a quello medio regionale, ossia ricevono dalla Regione meno di 258,89 euro a cittadino residente, mentre l'altra metà andrà a tutti i Comuni, valorizzando proporzionalmente chi ha ricevuto di meno nei trasferimenti ordinari.

Il restante 70% del fondo perequativo, invece, sarà assegnato alle Amministrazioni municipali in base ad alcuni criteri oggettivi ritenuti dalla Giunta regionale penalizzanti a livello di spesa e che riguardano in estrema sintesi la consistenza delle fasce più deboli di popolazione (popolazione di età inferiore ai 14 anni o superiore a 65 anni, ricavata da dati ISTAT 2014); la percentuale di superficie montana [in base ai dati 2012 dell'Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (UNCEM)]; il numero di disoccupati, unitamente al tasso di disoccupazione (dati ISTAT 2011).

"Introdurre questi criteri nella ripartizione delle risorse - ha concluso l'assessore - permette di trattare in modo differenziato i Comuni, superando situazioni svantaggiose di partenza, ma nel rispetto del principio costituzionale di eguaglianza".

ARC/Com/PPH