La Giunta Regionale


25.06.2014 15:24

SOCIALE: NASCE LA NO-PROFIT PILOSIO BUILDING PEACE

Trieste, 25 giu - Non solo un evento di livello internazionale, ma anche un progetto sociale per aiutare i profughi siriani a migliorare le proprie condizioni di vita.

È quanto mira a promuovere la neonata Pilosio Building Peace, NPO (no-profit organization) della Pilosio S.p.A., che oggi a Trieste, nel corso della conferenza stampa di presentazione della quarta edizione del Pilosio Building Peace Award, ha annunciato attraverso il presidente Dario Roustayan il progetto Self-built transitional schools.

L'iniziativa è realizzata in collaborazione con l'architetto Cameron Sinclair, co-fondatore di Architecture for Humanity e attuale direttore esecutivo della "Pitt-Jolie Foundation". L'obiettivo, ha detto Roustayan, all'incontro con i giornalisti nella sede della Regione, presente il vicepresidente Sergio Bolzonello, è quello di creare strutture sicure, funzionali e confortevoli nei campi profughi siriani, al fine di facilitare la formazione scolastica in aree come Giordania, Libano, Turchia, Iraq, e la stessa Siria.

"Abbiamo i fondi per la realizzazione della prima scuola grazie al supporto della Jolie-Pitt Foundation, ma il nostro obiettivo, anche se a lungo termine, è più ampio ed ambizioso, tanto che puntiamo alla realizzazione di diverse centinaia di scuole in cui fornire non solo la struttura, ma anche il cosiddetto software, ovvero le insegnanti", ha spiegato.

Secondo le stime riportate da United Nations High Commissioner for Refugees (UNHCR) e da Save the Children, più di 1,3 milioni di rifugiati siriani hanno un'età inferiore ai 18 anni. La maggior parte di questi ha abbandonato la scuola da quasi tre anni, mentre sono due terzi i rifugiati siriani che non hanno ricevuto alcuna educazione scolastica.

Per il progetto "Self-built transitional schools" sono stati uniti elementi naturali come la sabbia e/o la terra, combinate con elementi quali strutture provvisionali per la costruzione come i ponteggi. Per il montaggio delle strutture è fondamentale l'aiuto e il contributo dei rifugiati, donne comprese, facendo in modo che si sentano partecipi del proprio destino e futuro.

L'idea alla base del progetto è quella di utilizzare la terra come materiale da costruzione. I pannelli del tetto, oltre ai "muri", sono anch'essi riempiti da terra e possono essere coltivati per produrre generi alimentari. Questo semplice metodo si adatta al clima locale, favorendo il ciclo naturale della vita e prevenendo l'inquinamento.

L'iniziativa è sostenuta dalla scrittrice iraniana Siba Shakib, presente oggi alla conferenza stampa a Trieste, che si è detta convinta della necessità di indirizzare le energie positive per dar vita a cose concrete e utili, quali appunto le scuole in un paese come la Siria che deve costruire il proprio futuro.

ARC/Com/PPD