La Giunta Regionale


06.09.2016 14:23

CULTURA: TORRENTI, TEATRO STABILE RIACQUISISCE RUOLO REGIONALE

Trieste, 6 settembre - "C'è un pubblico da tutto il Friuli Venezia Giulia - ha affermato l'assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti nel corso della presentazione della stagione 2016-2017 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia - che viene al Politeama Rossetti e apprezza il fatto che il Teatro si sia ricollocato in una circuitazione regionale importante, riacquisendo quel ruolo che in passato aveva in qualche modo perso".

Ben 50 spettacoli in un cartellone dove la prosa rappresenta il cuore pulsante dell'attività, ma ci saranno anche i musical, la danza, le categorie riservate agli Altri percorsi e agli Eventi speciali. Nove sono le produzioni del Teatro, di cui quattro in tournée nazionale. "Una stagione - ha messo in risalto Torrenti - di grande qualità, il cui importante livello artistico rappresenta già di per sé un successo".

L'inaugurazione, prevista per il 25 ottobre, spetterà a Play Strindberg per la regia di Franco Però: spettacolo che ha debuttato in anteprima con successo al Mittelfest di quest'anno. Torrenti, salutando il nuovo presidente del Teatro, Sergio Pacor, ha voluto ringraziare l'uscente Milos Budin, presente in sala per un simbolico e teatrale passaggio di consegne.

"Budin - ha detto Torrenti - ha saputo governare virtuosamente la struttura in un momento particolarmente delicato: affrontando un cambio di direzione artistica, migliorando i bilanci e riuscendo a ottenere un finanziamento superiore di oltre il 20 per cento sulla suddivisione del Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS). Questo la dice lunga sulla stima che lo Stabile riscuote a livello nazionale".

L'assessore regionale alla Cultura ha poi voluto sottolineare la capacità del Teatro di sviluppare una visione di ampio respiro, coerentemente a quello che è il ruolo della città e delle Regione nel contesto italiano ed europeo.

"Il Rossetti - ha concluso Torrenti - detiene nel suo DNA la vocazione di perseguire un determinato obiettivo culturale e identitario. Non inteso quest'ultimo in senso localistico, bensì declinato nella capacità di attuare una strategia finalizzata a offrire al Paese la funzione nazionale e internazionale del nostro teatro pubblico".

ARC/GG/fc