La Giunta Regionale


18.04.2017 16:50

Folkest: Torrenti, festival crea rete relazioni internazionali

Udine, 18 aprile - "Folkest è una manifestazione ricca di complessità e di attrazioni che scaturiscono anche dalle sinergie avviate dagli organizzatori, fin dalle prime edizioni, con diverse realtà del territorio. Forse proprio in questo - ha affermato l'assessore alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, Gianni Torrenti, intervenendo oggi a Udine alla presentazione della 39. edizione del festival folk internazionale, in programma tra il 22 giugno e il 10 luglio - trova le ragioni di un successo che valica i confini".

Evidenziandone l'importante offerta per mantenere vivo il rapporto tra il Friuli Venezia Giulia e la comunità di italiani in Slovenia, Torrenti ha definito Folkest "una rete di relazioni con il territorio, fatta di cultura, di contaminazioni, di intrattenimento e di approfondimenti, una grande occasione complessiva per avvicinare le espressioni artistico-musicali di realtà diverse".

Provengono infatti da ogni parte del globo gli artisti che, come ogni estate ininterrottamente dal 1979, animeranno i numerosi palchi di Folkest con una serie di concerti programmati anche dopo il festival, fino al 26 luglio - tra gli altri Udine, Spilimbergo, Villa Manin, Tolmezzo, Udine, ma anche Capodistria e la Slovenia per Teresa De Sio e Ron - per un totale di 24 piazze raggiunte dagli appuntamenti del principale festival che esplora le musiche e le culture del mondo.

Ma Folkest 2017 sarà preceduto da due grandi anteprime primaverili. In primis, sabato 29 aprile, il grande concerto di Eugenio Finardi al teatro comunale Candoni di Tolmezzo. A questo proposito, Torrenti ha rilevato come sia particolarmente significativa la presenza di Finardi nell'ambito dell'anno europeo delle città di montagna che ha visto il capoluogo carnico essere proclamato Città Alpina.

Sabato 6 maggio, invece, in programma al Teatro Nuovo Giovanni da Udine la ripresa di "Orcolat '76. Simone Cristicchi racconta l'Orco che divora la terra". Proprio attraverso questo spettacolo, ha annunciato Torrenti, l'esperienza e il modello di ricostruzione Friuli saranno poi riproposti in una tournee nelle zone terremotate dell'Italia centrale "per tracciare il solco della speranza in una popolazione che sta vivendo ora la cruda realtà vissuta dalle genti friulane nel 1976".

Un modello, quello della rinascita del Friuli terremotato, che sarà idealmente completato con la collocazione, sulla sommità del Duomo di Venzone, delle statue recuperate anch'esse dalla devastazione del sisma del 1976. ARC/RED/fc