La Giunta Regionale


25.01.2017 17:48

Cultura: Torrenti, serve disciplina unitaria spettacolo dal vivo

Trieste, 25 gennaio - "Ferma e decisa" la posizione dell'assessore regionale alla Cultura del Friuli Venezia Giulia, Gianni Torrenti in occasione dell'audizione in Commissione Istruzione Pubblica del Senato che si è svolta oggi Roma. Torrenti, in qualità di coordinatore della Commissione Beni e attività culturali della Conferenza delle Regioni, ha dichiarato che "le Regioni auspicano una disciplina unitaria del settore Spettacolo dal vivo, soprattutto per rispondere ai numerosi cambiamenti che si sono verificati in quest'ultimo decennio. Un obiettivo, questo, che deve essere conseguito con il concorso e la partecipazione delle Regioni".

"L'idea di un codice dello spettacolo - ha sottolineato Torrenti - sembrerebbe invece presupporre una disciplina organica che può correre il rischio di comprimere la competenza delle Regioni. Siamo convinti, quindi, che sia necessario uno strumento unitario, ma rispettando il limite della competenza concorrente, per cui chiediamo da subito al Parlamento e al Governo che si ponga attenzione particolare a quello che sarà il prosieguo dell'iter di questa legge".

"In particolare - ha detto ancora Torrenti - è indispensabile che il decreto o i decreti legislativi che attueranno la delega siano assunti non sulla base di un semplice parere ma d'intesa con le Regioni. Al riguardo basterà ricordare quanto è avvenuto per altre importanti leggi delega varate dal precedente Esecutivo a seguito delle pronunce della Corte Costituzionale".

Entrando poi nel dettaglio, Torrenti ha ricordato alcune criticità che con questa delega sarebbe opportuno affrontare in modo più efficace: il tema delle fondazioni lirico sinfoniche e della loro difficoltà a reperire finanziamenti, il coinvolgimento non solo dei giovani ma anche dei bambini nel percorso educativo e infine la possibilità di una maggiore fruizione dello spettacolo dal vivo per le persone con disabilità sensoriali.

Agli atti della Commissione anche una serie di temi che potrebbero essere affrontati dalla nuova disciplina, come la definizione più precisa delle varie tipologie di beneficiari dei finanziamenti statali, prevedendo anche che la drammaturgia contemporanea compaia nei programmi dei Teatri nazionali (tenuti distinti dai Teatri di rilevante interesse culturale).

Inoltre, anche il ruolo centrale dell'educazione e delle scuole, più internazionalizzazione nelle stagioni ordinarie, l'obbligo della rotazione degli incarichi di amministratore e direttore, misure a favore dei territori svantaggiati, maggiore circolazione delle opere, anche di quelle commercialmente meno attraenti, valorizzazione degli accordi di programma e dei connessi cofinanziamenti Stato Regioni e, infine, l'estensione della misura tax credit a favore dell'edilizia teatrale in senso ampio. ARC/GG/fc