Trieste, 28 ott 2015 - "La scelta odierna del Parlamento Europeo era ampiamente attesa e direi scontata". Con queste parole l'assessore regionale alle Risorse agricole del Friuli Venezia Giulia Cristiano Shaurli commenta la notizia che la plenaria del Parlamento Europeo ha respinto a larghissima maggioranza la proposta della Commissione Europea di lasciare ai singoli Stati membri la decisione se autorizzare o meno l'importazione e la vendita di mangimi e cibi OGM (Organismi Geneticamente Modificati).
In proposito Shaurli sottolinea come sia "opportuno chiarire un punto fondamentale su un argomento che spesso ha visto superficialità ed estremizzazioni: il Parlamento Europeo con una Direttiva approvata, pubblicata e ormai recepita dagli Stati membri ha già fatto chiarezza sulle coltivazioni OGM, sancendo che ogni Stato può vietarle sul proprio territorio: una posizione dell'Italia su cui la Regione Friuli Venezia Giulia si è dimostrata precursore".
Secondo l'assessore regionale alle Risorse agricole, che comunque ricorda che il Mais è l'unica coltivazione finora ammessa in Europa, dunque "non ci sono più possibili interpretazioni, norme di salvaguardia, ecc. Semplicemente in Italia è vietato coltivare OGM e la nostra Regione una volta di più si è dimostrata apripista ed esempio nazionale".
Rispetto all'odierna decisione del Parlamento Europeo, Shaurli precisa che "oggi si discuteva di vietare utilizzo e importazioni di sementi e cibi con parti di filiera OGM". "Credo persino scontato - evidenzia l'assessore - che questo dipende e influisce su trattati internazionali e in un'Europa senza confini creare scelte diversificate avrebbe reso impossibile qualsiasi controllo. Ciò non toglie che dopo la sicurezza del divieto di coltivazione l'ulteriore sfida consista nel dare tracciabilità e trasparenza ai prodotti per permettere ai cittadini di scegliere filiere interamente OGM free. E quindi di optare per prodotti di qualità, quali ad esempio quelli garantiti dal marchio AQUA".
ARC/Com/PPD
