La Giunta Regionale


27.09.2015 13:54

GUSTI FRONTIERA: SHAURLI, CRESCITA SÌ MA NON A DISCAPITO DELLA QUALITÀ

Gorizia, 27 set - "La produzione lattiero casearia del Friuli Venezia Giulia non può competere con i grandi numeri, ma può mirare a collocazioni di mercato di fascia alta. L'Amministrazione regionale accompagnerà questo processo, contribuendo alla promozione dei prodotti di qualità, che rendono riconoscibile e attrattivo un territorio, e alla infrastrutturazione delle filiere".

Lo ha affermato l'assessore regionale alle Risorse agricole e forestali Cristiano Shaurli intervenendo al convegno sul tema L'industria agroalimentare tra local e glocal, organizzato in piazza Sant'Antonio a Gorizia in occasione della giornata concusiva della manifestazione internazionale Gusti di Frontiera.

Moderato dal giornalista di Affari&Finanza de La Repubblica Marco Panara, al convegno sono intervenuti Cesare Baldrighi, presidente Consorzio Grana Padano; Antonio Bortoli, direttore generale LatteBusche; Ariedo Bront e Loris Pevere, vicepresidente e direttore del Consorzio di tutela del Formaggio Montasio.

"Ci sono in Friuli Venezia Giulia esempi di eccellenza che hanno saputo fare massa critica affrontando i mercati internazionali con successo, come il settore del caffè, il prosciutto di San Daniele, parte del mondo produttivo vitivinicolo. Ma anche se c'è chi ci ricorda che l'Italia può raggiungere prossimamente il 30 per cento di esportazione lattiero casearia, mi chiedo se tutte le aziende potranno ottenere redditività solo con l'esportazione. Credo che non per tutte sarà possibile, ma sono certo che per certi comparti, penso ad esempio ai formaggi di malga, sarà possibile contare sull'orgoglio di essere produttori di eccellenza".

Una posizione confermata dal vicepresidente e dal direttore del Consorzio Montasio che hanno ricordato come il 70 per cento del formaggio sia consumato in loco. "Abbiamo iniziato una campagna pubblicitaria in America e stiamo operando affinché alcune aziende che hanno numeri e produzione più ingenti diventino testa di ponte per le aziende più piccole", hanno spiegato Bront e Pevere.

ARC/EP