La Giunta Regionale


05.09.2015 15:23

AGRICOLTURA: SHAURLI INAUGURA OLIVETO A FAEDIS, SETTORE IN ESPANSIONE

Faedis, 05 set - "L'olivicoltura in Friuli Venezia Giulia vive una stagione di grande espansione e non è più solo un complemento ambientale e paesaggistico delle aziende agricole, ma è diventato un elemento di solida redditività. La Regione continuerà ad affiancare questo processo, attraverso ERSA, credendo in eventi come quello organizzato oggi a Faedis per proporre tutte insieme le eccellenze di un territorio, unica strada da perseguire, lontano da massificazioni e azzeramento delle differenze che sarebbero la morte della nostra agricoltura e economia".

Lo ha osservato l'assessore regionale alle Risorse agricole Cristiano Shaurli tagliando oggi il nastro dell'Oliveto sperimentale di Maria Pittia, con 36 varietà di olivi nazionali, spagnoli e greci, dove si valuterà la persistenza al freddo e agli attacchi degli insetti nocivi (mosca olearia), la produttività e la gestione congiunta di più varietà.

Nell'occasione dell'inaugurazione, l'Associazione Friulana Olivicoltori (AFrOl) ha organizzato una mostra di prodotti del territorio con relazioni degli esperti Franco Diacoli (olio extravergine) e Carlo Petrussi sulle caratteristiche del vino Refosco, vitigno autoctono di Faedis.

Nella vetrina dei prodotti del territorio, oltre ai vini delle cantine dell'Associazione volontaria tra viticoltori di Refosco, sono stati presentati il formaggio della Latteria sociale turnaria di Ravosa-Magredis e quello di capra di Raschiacco; il miele, l'olio essenziale di lavanda, i salumi di suini allevati allo stato brado e i vini chinati aromatizzati con piante officinali.

"Dobbiamo un grazie alla Regione non solo per il sostegno a un evento come questo ma anche per averci permesso di presentare nelle settimane scorse la vetrina delle nostre migliori cantine e il gusto unico del nostro territorio all'EXPO di Milano", ha sottolineato il sindaco di Faedis Claudio Zanis, intervenuto all'inaugurazione assieme all'assessore provinciale alle Attività produttive Leonardo Barberio e ai consiglieri regionali Cristian Sergo, Elena Bianchi e Giulio Lauri.

Il presidente di AFrOl Battista Nardini ha ricordato come dalla fine degli Anni Settanta si registri in Friuli Venezia Giulia una spontanea rivalutazione della coltura a partire dalla provincia di Trieste, grazie soprattutto all'intraprendenza di alcuni imprenditori, l'attivazione di un impianto di molitura e la valorizzazione della varietà locale Bianchera. Questo processo, rallentato solo dalla gelata del 1985, ha consolidato successivamente la sua estensione anche nelle province di Gorizia, Udine e Pordenone sui terreni più vocati, identificabili con la zona collinare, nei versanti Sud, riparati dai venti freddi.

La coltura dell'olivo registra quindi dai primi Anni Novanta un incremento di interesse, sia a livello professionistico che hobbistico, sull'intero territorio regionale e dai 30 ettari presenti nella sola provincia di Trieste alla fine degli Anni Ottanta, si è passati agli attuali 400, sparsi in tutta la regione, con ovvia esclusione dell'area montana.

La piccola produzione assieme all'elevato livello di qualità raggiunto in breve tempo dall'olio regionale ha comportato la necessità di tutela delle prerogative dell'olio extravergine di oliva destinato al consumo diretto, attraverso l'organizzazione di campagne rivolte alla sensibilizzazione di consumatori e operatori soprattutto dei settori della ristorazione e del turismo (ristoratori, gestori di agriturismo, intermediari) nei riguardi delle caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche dei diversi tipi di olio di oliva, indirizzando quindi i produttori verso un miglioramento qualitativo della produzione primaria e del risultato dei processi di trasformazione e di filiera.

L'ERSA ha operato tanto con la sperimentazione che con l'assistenza tecnica agli olivicoltori. I circa 400 ettari coltivati attualmente a olivo, da circa 800 produttori, producono 10.000 quintali di olive, con una resa in olio di circa 1.500 quintali. Questi dati si riferiscono all'annata 2013 che è stata abbondante, mentre l'annata 2014 è stata inferiore del 35-40 per cento causa la difficoltà a controllare la presenza della mosca dell'olivo, per le particolari condizioni meteorologiche che si sono verificate durante l'anno.

Solo 500-600 quintali vengono confezionati in bottiglie di 250-500 millilitri e venduti a un prezzo che va da 12,00 a 20,00 euro al litro, per un fatturato di circa 1 milione di euro; la parte rimanente viene assorbita dall'autoconsumo. "Ogni anno si aggiungono 10-30 ettari di nuovi impianti e la produzione di olive e di olio è in continua crescita, ma posto che l'olivo raggiunge la massima produzione a 10-12 anni di età, gli effetti sono graduali e fra 4-5 anni potremmo avere una produzione di oltre 15.000 quintali di olive", ha fatto notare Shaurli, aggiungendo che "un'opportunità di sviluppo del settore olivicolo regionale è derivato dalla realizzazione del progetto Olio d'oliva, simbolo di qualità nell'area transfrontaliera (Uelije II) condotto dall'agosto 2012 all'agosto 2014, finanziato con il Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013".

Il Progetto Uelije II ha rappresentato la continuazione degli studi sull'olivo e sull'olio già intrapresi con un precedente progetto, interessando però, rispetto a quest'ultimo, un areale di studio più ampio e tematiche ancor più specifiche. Nell'ambito del Progetto, a supporto delle iniziative tecnico-scientifiche, sono stati acquistati nuovi macchinari per la frangitura delle olive, l'imbottigliamento dell'olio, il recupero della parte solida della sansa e la separazione del nocciolo per olive da mensa.

È stata inoltre elaborata la strategia di marketing legata ai prodotti transfrontalieri e, allo scopo di diffondere i risultati raggiunti con il Progetto, è stato realizzato un sito web ad esso dedicato (www.uelije.eu). Dallo studio è emerso che in regione 35.100 ettari risultano adatti alla coltivazione dell'olivo: essi sono la fascia pedemontana che si estende tra Aviano e Caneva, i rilievi collinari dell'anfiteatro morenico del Tagliamento, i versanti collinari tra Tarcento e Gemona, i rilievi collinari del Collio Goriziano e dei colli di Buttrio e Rosazzo, la fascia pedemontana che si estende da Magnano in Riviera a Cividale del Friuli, le aree collinari lungo la fascia litoranea tra Trieste e Muggia e alcune aree agricole dell'Altipiano Carsico.

Secondo quanto emerso dall'indagine socio-economica nelle aree vocate alla produzione di olivo e olio, effettuato sempre nell'ambito del Progetto, risulta che il comparto olivicolo regionale è costituito prevalentemente da piccoli produttori e che la superficie totale investita a olivo al 2013 è di circa 335 ettari (valutati già 400 a oggi), dei quali 100 nella provincia di Trieste, 160 in quella di Udine, 50 in quella di Pordenone e 25 in quella di Gorizia.

ARC/EP