La Giunta Regionale


07.02.2019 11:23

Agenda digitale: Callari, Fvg diventi traino per innovazione nella Pa

Trieste, 7 feb - "Il Friuli Venezia Giulia ha le potenzialità per diventare la 'Regione-laboratorio' nella quale vengono sviluppate e perfezionate le best practice che la pubblica amministrazione deve adottare nei campi della digitalizzazione, dell'innovazione e della semplificazione."

È questo il concetto espresso dall'assessore regionale a Funzione pubblica, Semplificazione e Sistemi informativi, Sebastiano Callari, durante l'incontro con il vicecapo di gabinetto del Ministero della Pubblica amministrazione, Francesco Rana.

Nel corso del meeting, Callari ha illustrato il processo di semplificazione avviato in Friuli Venezia Giulia e ha sottolineato che "pur essendo la nostra una regione complessa e di confine, dispone di un apparato amministrativo estremamente efficiente che ha investito molto nella digitalizzazione. Attraverso la Direzione funzione pubblica la Regione è infatti in grado di gestire direttamente procedimenti complessi per gli Enti locali e, attraverso il Comparto unico, sviluppare politiche di gestione del personale in grado di migliorare l'efficienza degli uffici e contenere i costi, ma ha anche al proprio interno grandi competenze digitali. Si tratta di elementi di forza che possono rendere il Friuli Venezia Giulia il punto di partenza per l'innovazione nella Pa".

L'assessore ha poi rimarcato che "la Pubblica amministrazione deve avere al proprio interno persone competenti. Per promuovere l'efficienza rafforzeremo quindi la formazione continua, la quale inciderà anche sugli avanzamenti di carriera".

Il tema dell'innovazione tecnologica nella Pa è stato affrontato anche dalla Conferenza delle Regioni e Province autonome, nell'ambito della quale Callari è presidente della commissione Agenda digitale, con l'espressione di un parere positivo sul piano triennale per la digitalizzazione della Pubblica amministrazione sviluppato dal Governo. Nel corso della discussione è stato sottolineato che il piano dovrà però tenere conto degli investimenti e delle azioni avviate dalle singole Regioni, nelle quali operano società in-house volte allo sviluppo della digitalizzazione, che hanno complessivamente un fatturato di 1,5 miliardi di euro e circa 7mila dipendenti. ARC/MA/dfd