La Giunta Regionale


09.06.2014 19:06

PIANO DI RILANCIO INDUSTRIALE, AVVIATA LA CONCERTAZIONE

Avviato il percorso di concertazione su Rilancimpresa, il Piano di Sviluppo Industriale in FVG. Innovazione, internazionalizzazione, investimenti in tecnologia, sviluppo della green economy: parole chiave per ridare competitività al settore manifatturiero e attrarre investitori, anche con meno tasse e semplificazione burocratica.

Trieste, 09 giu - La Giunta regionale, incontrando oggi a Trieste le parti sociali, ha avviato il percorso di concertazione e condivisione su Rilancimpresa, il Piano di sviluppo del settore industriale in Friuli Venezia Giulia. Il Piano, già anticipato a gennaio nelle linee principali nell'ambito della vertenza Electrolux, mira a rilanciare il settore manifatturiero, affrontando anche la difficile fase di crisi del settore industriale, hanno indicato la presidente della Regione Debora Serracchiani ed il vicepresidente e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello.

A partire dall'analisi della difficile congiuntura, il Piano propone come linee fondamentali di sviluppo per il settore l'innovazione, l'internazionalizzazione, il rilancio degli investimenti in tecnologia, lo sviluppo delle opportunità della green economy, l'applicazione strategica dei principi della responsabilità sociale d'impresa, che può contribuire alla maggiore competitività sui mercati esteri.

Nel Piano, oltre al potenziamento degli strumenti operativi per fronteggiare le situazioni di crisi, che combinano misure di politica attiva del lavoro e politiche industriali, vengono tracciate le tre direttrici di intervento per il rilancio del settore industriale: azioni per una nuova manifattura competitiva; attrazione di nuovi investimenti; semplificazione nelle procedure.

IL RILANCIO DEL MANIFATTURIERO
Il Friuli Venezia Giulia risulta una delle regioni italiane a maggiore vocazione manifatturiera: a partire da questo patrimonio industriale e artigiano, le azioni mirano a restituire competitività al settore, che con la sua ricchezza di specializzazioni, di competenze, d'innovazione può tornare a rappresentare un punto di forza dell'economia del FVG, dopo la difficile fase della crisi, trainando anche settori del terziario avanzato e dei servizi, creando valore aggiunto e difendendo e aumentando l'occupazione.
In questa direzione, il Piano propone una traiettoria di sviluppo per il settore industriale che passa attraverso nuovi investimenti in tecnologia, internazionalizzazione verso i mercati più promettenti, ricerca e sviluppo per nuove produzioni e processi produttivi innovativi, nuova impresa per rinnovare anche il mondo imprenditoriale.
Con il potenziamento della governance esercitata dalla Regione vengono di conseguenza individuati come partner fondamentali per il rilancio del settore tutti gli attori del sistema a supporto dello sviluppo economico della regione, a partire dal sistema delle partecipate, Friulia, Mediocredito FVG, Finest.
L'obiettivo è una nuova manifattura tecnologicamente avanzata, rinnovata nei processi produttivi, innovativa nelle produzioni, presente sui mercati emergenti, capace di creare valore aggiunto e di difendere e sviluppare l'occupazione. E parallelamente non mancherà il supporto alla nascita di start up innovative e nuove imprese, anche per rinnovare la base imprenditoriale.
Per conseguire questo risultato, saranno importanti i fattori di contesto, prima di tutto la mobilitazione di tutti gli attori del sistema a supporto dello sviluppo economico, ma anche la capacità di utilizzare le leve disponibili per migliorare l'attrattività del territorio anche per nuovi investimenti, in particolare nel settore industriale.
Un ruolo di primo piano, in questo senso, sarà affidato ai consorzi di sviluppo industriale, da rivedere nei compiti, nell'articolazione, nelle funzioni, per renderli il primo punto di contatto per nuovi insediamenti.

UN SISTEMA DI INCENTIVI PER ATTRARRE NUOVI INVESTIMENTI
Importanti quindi le infrastrutture, la capacità di attivare un sistema di incentivi completo e attrattivo, che utilizzi anche la leva fiscale, nei limiti stringenti previsti dalla normativa comunitaria, con l'ambizione di rendere la regione una destinazione privilegiata per nuovi investimenti.
Anche le specializzazioni tradizionali, in questo percorso, potranno trovare nuove opportunità di rilancio, come già avviene per singoli sottosettori o nicchie ad elevato valore aggiunto, valorizzando le proprie capacità in collaborazione con gli altri segmenti produttivi, in un'ottica di filiera.
In questo senso, i distretti saranno la base di partenza per aggregazioni di imprese più ampie, in grado di intercettare le opportunità di collaborazione e sviluppo su progetti e tematiche comuni alla filiera produttiva. Questa progettualità potrà essere alla base anche di una strategia di specializzazione del territorio regionale.
Le azioni delineate dal Piano mirano ad accompagnare il rilancio del settore industriale che gli analisti indicano a partire da quest'anno in ripresa per quanto riguarda alcuni importanti indicatori, come investimenti ed esportazione.

SINERGIE E CONVERGENZE CON LE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO
Le analisi indicano invece ancora grandi difficoltà a sviluppare nuova occupazione, e quindi in quella direzione, oltre che nella tutela dell'occupazione attuale, anche le politiche pubbliche di sviluppo del settore industriale dovranno trovare sinergie e convergenze con le politiche del lavoro.
Sarà quindi importante, oltre all'impegno per le PMI, anche l'attenzione alla grande impresa, per la sua capacità di innovazione, di sviluppare indotto, di creare occupazione, in un patto di responsabilità con il territorio, con le maestranze, per un modello di sviluppo inclusivo e sostenibile che restituisca benessere alla comunità.
Del pari, come detto, grande attenzione sarà rivolta alla maggioranza delle imprese, di piccole e medie dimensioni, affinché possano superare quei fattori di debolezza che le stanno penalizzando in questa difficile fase.
Una traiettoria di sviluppo quindi che punta sul rilancio del settore manifatturiero e della sua centralità nell'economia regionale. La ricchezza delle specializzazioni tradizionali potrà quindi coniugarsi con le nuove tecnologie, con le opportunità dell'ICT, della green economy, facendo rete con altre imprese anche in una logica di filiera.

IL SUPERAMENTO DELLA DIFFICILE CONGIUNTURA ECONOMICA
Tutto questo senza dimenticare la prima emergenza che impone di affrontare con ogni strumento gli effetti della crisi.
Vengono a tal fine delineate due direttrici di intervento: accanto al rilancio del settore manifatturiero, è prioritario dunque il superamento dell'attuale difficile congiuntura, attraverso una mobilitazione di sistema, che cerca di fronteggiare con tutti gli strumenti disponibili le criticità imposte dalla forza della globalizzazione, l'attrazione di economie a basso costo, risorse sempre più soggette a vincoli e limitazioni.
Gli strumenti proposti prevedono un più efficace monitoraggio della situazione, anche per individuare le situazioni di difficoltà in fasi non irreversibili; l'approccio coordinato tra politiche industriali e politiche del lavoro; la messa in campo di strumenti innovativi per individuare pacchetti di possibili azioni per le aree di crisi; l'attuazione degli strumenti già messi in campo o in fase di elaborazione per le situazioni di crisi industriale complessa.

ARC/RM

Piano di sviluppo del settore industriale presentato alle parti sociali il 9 giugno 2014