La Giunta Regionale


11.12.2014 18:59

FORESTE: BOLZONELLO, IL PROGETTO SADILEGNO DIVENTI UN MODELLO SOVRAREGIONALE

Udine, 11 dic - "Non solo un momento di bilancio di un progetto importante dal punto di vista ambientale e soprattutto imprenditoriale, ma l'occasione per dimostrare che il modello ideato da SaDiLegno nel settore foresta-legno ha una valenza sovraregionale e può diventare un macroprogetto, oltre che un esempio replicabile a livello di micro e media impresa".

Lo ha affermato il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia e assessore alle Attività produttive e Risorse forestali Sergio Bolzonello in occasione della presentazione dello stato di avanzamento del progetto avviato nel 2012 dall'impresa SaDiLegno dell'ingegnere marchigiano d'origine, ma ormai "valpesarino d'adozione", Samuele Giacometti.

Il progetto, che è stato cofinanziato dalla Regione per un importo di circa 100.000 euro e patrocinato dall'Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA), dalla Comunità montana della Carnia e dal PEFC-Programma di valutazione degli schemi di certificazione forestale per l'Italia, oltre a far nascere la prima rete di imprese della filiera foresta-legno in Alta Carnia ha permesso la messa a punto del modello di rete di imprese - chiamato 12-to-Many - capace di unire l'arco alpino italiano dal Friuli Venezia Giulia al Piemonte attraverso la valorizzazione del legname locale e del lavoro di artigiani capaci di trasformarlo a "chilometro zero".

Non a caso all'incontro era presente anche il consigliere della Regione Piemonte Elvio Rostagno che ha ricordato come quello attivato dal progetto sia "un ponte interessante tra il Friuli Venezia Giulia e il Piemonte, due regioni che hanno problemi e risorse molto simili".

Bolzonello ha tenuto a ribadire che "adesso ci sono tutte le condizioni legislative, politiche e il terreno culturale che permettono, nel quadro della Programmazione europea, del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) e della legge regionale forestale, di guardare ai prossimi mesi con la consapevolezza che queste iniziative saranno sostenute, incentivate e concretizzate".

L'aggregazione in filiere e l'innovazione, ha aggiunto Bolzonello, avranno "importanti canali contributivi". È stato poi il direttore del servizio Gestione forestale e Produzione legnosa della Regione Luciano Sulli a tenere una relazione tecnica che ha illustrato gli indirizzi per il rilancio della gestione forestale in Friuli Venezia Giulia. Sono circa 320.000 gli ettari di superficie boscata in regione, dei quali circa il 38 per cento (121.000) sono "pianificati", ossia sui quali è programmata la gestione [sono 105, per la precisione, i Piani di Gestione Forestale (PGF) con una media di 1.100 ettari di superficie per Piano].

Il raffronto con i dati del 1973 mostrano che in un quarantennio la pianificazione forestale è decisamente aumentata, ma ciononostante il prelievo di legno dai boschi regionali è ancora insufficiente. Dati certi esistono solo per i boschi pianificati (oggi sono 155.000 i metri cubi di produzione legnosa annua), mentre per gli altri è nota solo la massa legnosa presente (27 milioni di metri cubi).

Dall'analisi di questi dati risulta chiara innanzitutto la necessità di reperire dati e aumentare ulteriormente la programmazione. Per quanto riguarda i boschi pubblici va diminuito il divario ancora troppo grande fra le previsioni dei piani e i prelievi reali, mentre per quelli privati i nodi da risolvere riguardano il superamento del problema della parcellizzazione fondiaria e della gestione troppo spesso sporadica o addirittura assente.

Per migliorare la gestione forestale la Regione ha messo mano alla legge forestale (9/2007) semplificando le procedure burocratiche per proprietari e imprese (anche nella stesura dei Piani), prevedendo incentivi per l'affidamento della gestione della proprietà alle imprese e a forme aggregrative e per l'utilizzazione boschiva. Uno dei maggiori obiettivi resta poi, è stato ribadito, la sistemazione della viabilità forestale.

Un video ha ricordato le principali tappe del progetto di Giacometti, che da sei anni mostra in tutte le occasioni pubbliche l'ultimo superstite dei già scarsi scarti della lavorazione delle 43 legno-pianta che i boschi della Val Pesarina gli hanno concesso per la costruzione della sua "casa di legno ecosostenibile" di Sostasio di Prato Carnico, dove vive con la famiglia dal 2010 e per la quale ha coinvolto tanti e valenti artigiani e imprenditori locali.

Molti dei protagonisti di questo progetto si sono dati appuntamento all'incontro che si è tenuto oggi nella sede della Regione a Udine. Tra gli altri, sono intervenuti Claudio Giust per FederlegnoArredo, Matteo Di Giusto per la Camera di Commercio di Udine, Matteo Mazzolini direttore dell'Agenzia Per l'Energia (APE) del FVG, Ivano Talmon presidente di Casaclima Network, Maria Cristina d'Orlando vicepresidente di PEFC Italia, Piero De Sabbata e Gilda Massa per l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA).

A conclusione dell'incontro, i fratelli Leita - esempio di impresa di nicchia del settore legno - hanno suonato dal vivo un "fortepiano a tavolo", costruito su un modello originale dello strumento del 1825. I virtuosi artigiani di Paularo stanno lavorando ora ad un clavicembalo che, una volta realizzato, diventerà il primo strumento con legno certificato PEFC del mondo.

ARC/EP