La Giunta Regionale


10.01.2014 00:00

AGRICOLTURA: BOLZONELLO, INNOVAZIONE E QUALITÀ PER LO SVILUPPO DELLA MONTAGNA

Pozzuolo del Friuli, 10 gen - Qualità, formazione, ricerca, innovazione: sono gli elementi attorno ai quali può svilupparsi l'agricoltura di montagna. E verso i quali debbono orientarsi i giovani al fine di valorizzare le proprie potenzialità e per poter concorrere a dare corpo a una filiera, quella del mondo rurale, che in diversi settori deve essere completata con l'apporto di componenti fondamentali. Questi, in sintesi, i contenuti dell'intervento del vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello in occasione del convegno, svoltosi a Pozzuolo del Friuli all'IPA-Istituto Professionale Agrario Sabbatini, organizzato per presentare i contenuti del progetto FuturBioErbe curato dal CIRMont-Centro Internazionale di Ricerca per la Montagna e volto al recupero e alla coltivazione di erbe alimentari spontanee di montagna, a rischio di abbandono e di estinzione.

Un progetto, come ha rilevato Bolzonello riprendendo le parole della direttrice del CIRMont Emanuela Croatto, intervenuta in precedenza, che dimostra come lo sviluppo del territorio possa, e debba, essere correlato alla ricerca. E ancorato alla valorizzazione delle specificità, e delle tipicità.

"Occorre - ha sostenuto Bolzonello - che i nostri prodotti migliori siano portati all'attenzione della pubblica opinione, perché fanno parte dell'offerta di pregio del nostro territorio, e lo rappresentano a pieno titolo".

Il vicepresidente si è quindi richiamato alla scelta della Giunta regionale di accorpare in un unico assessorato i referati economici, per ribadire che l'agricoltura, l'agroalimentare e il turismo sono settori economici, i quali debbono essere coordinati perché costituiscono il biglietto da visita della nostra realtà.

Congiuntamente, essi possono assicurare un reale valore aggiunto, ed economicità e lavoro, nelle attività esistenti. E offrire in modo articolato e integrato le ricchezze di un territorio capace di proporre un ricco scrigno di sapori e di esperienze, che sono il frutto anche dello sviluppo della civiltà contadina. Uno sviluppo, che oggi deve però essere perseguito lungo il cammino dell'innovazione e della ricerca, nell'area montana, forse più che altrove.

Il progetto FuturBioErbe, realizzato dal CIRMont con la collaborazione della Regione, dell'ERSA, dell'Università di Udine e dell'IPSAA di Pozzuolo, si è incentrato, dopo la fase sperimentale, sull'individuazione di metodologie colturali adatte al territorio e allo sviluppo, illustrate in un volumetto presentato nell'occasione, nel quale sono trattate esaurientemente le varietà: Cren, Luppolo, Radicchio da grumolo tipo Rosa di Gorizia, Radicchio da grumolo cul poc, Radicchio di monte, Rapa di Verzegnis.
Varietà, ha specificato Bolzonello, che per la loro valenza ed esclusività, possono rappresentare a pieno titolo ed essere un vanto per il settore primario del Friuli Venezia Giulia, specialmente se attorno a esse si saprà creare una filiera che preveda anche le eventuali fasi di trasformazione e possa proporre contemporaneamente altre specificità agroalimentari dell'area.

ARC/CM