La Giunta Regionale


09.06.2016 16:06

RISCHIO IDROGEOLOGICO: COINVOLGIMENTO DEI CITTADINI NELLA PREVENZIONE

Trieste, 9 giugno - Una partecipazione attiva dei cittadini nelle situazioni di rischio idrogeologico rappresenta un'opportunità strategica che va sostenuta: per avere informazioni capillari dal territorio, per essere tempestivi nelle azioni di soccorso e infine per creare una conoscenza diffusa su come si fronteggiano le situazioni di emergenza e di pericolo.

Questo il concetto espresso dall'assessore regionale all'Ambiente del Friuli Venezia Giulia Sara Vito, che ha partecipato oggi a Venezia a una tavola rotonda dedicata al tema Osservatori dei cittadini per la gestione delle piene: imparare dal passato.

Al dibattito, inserito all'interno della conferenza internazionale Osservatori dei cittadini per la gestione delle acque organizzata dall'Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione, oltre all'assessore Vito hanno preso parte anche il sottosegretario all'Ambiente Barbari Degani, il presidente dell'Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (ANBI) Francesco Vincenzi e il presidente dell'Unione Province d'Italia (UPI), e sindaco di Vicenza, Achille Variati.

Nel corso del dibattito è stata ribadita l'importanza degli strumenti necessari per affrontare le emergenze: fra questi l'aggiornamento continuo delle mappe di rischio, parallelamente alla redazione dei piani di emergenza comunale gestiti dalla Protezione civile. Tutto ciò deve essere coerente poi alla cornice di quella che è la pianificazione del territorio, ovvero il recepimento nei piani regolatori degli elementi di rischio e di pericolosità ambientale.

Ma il tema del coinvolgimento della popolazione viene richiamato da una specifica Direttiva Europea sulle alluvioni nell'ambito di uno dei tre piani operativi d'azione: oltre alla Prevenzione e alla Protezione, infatti, è prevista anche la Preparazione, ovvero l'obiettivo di rendere consapevoli le persone di cosa sia il rischio.

A tal riguardo l'assessore Vito, sottolineando come anche i cittadini debbano essere informati e diventare protagonisti attivi, ha riportato alcune esperienze attuate in Friuli Venezia Giulia, fra le quali quella del Laboratorio Regionale di Educazione Ambientale (LaREA) dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (ARPA FVG). Laboratorio che, oltre a essere rivolto ai più piccoli, adesso verrà allargato anche agli studenti delle scuole superiori e alle Pubbliche Amministrazioni.

Inoltre, sempre in regione, è stato avviato, in condivisione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, un progetto pilota assieme alla Slovenia per il controllo del fiume transfrontaliero Vipacco.

Da parte sua il presidente dell'UPI nazionale Achille Variati ha spiegato quali sono le buone prassi messe in campo a Vicenza, grazie alle quali sono stati limitati i danni delle alluvioni. In particolare l'attivazione di un servizio informativo attraverso sms telefonici per poter parcheggiare l'autovettura nelle aree che, nel corso di un'emergenza, presentano meno rischi di allagamento.

Tornando al Friuli Venezia Giulia è stata ribadita l'ottima collaborazione fra l'Autorità di Bacino e la Regione. Regione che, come ha affermato l'assessore Vito, ha compiuto molti passi in avanti per quel che riguarda il tema ambientale mettendo in atto una serie di provvedimenti innovativi, come ad esempio la nuova legge sulla Difesa del Suolo.

Ma è la condivisione delle scelte con i cittadini a dover giocare un nuovo ruolo, ha osservato ancora l'assessore, in quanto la popolazione, attraverso dei gruppi preparati a svolgere questo servizio, può fornire un monitoraggio costante e in tempo reale delle criticità, comunicando anche quella che è la reale percezione del rischio.

In tal modo si va a formare una coscienza collettiva strutturata a convivere e ad affrontare i pericoli derivanti dagli effetti dei cambiamenti climatici in atto, i quali obbligano tutti a una precisa e indifferibile assunzione di responsabilità.

ARC/GG/ppd