La Giunta Regionale


27.10.2017 19:07

Grande Guerra: Bolzonello, senso comunità da disfatta Caporetto

Cividale del Friuli, 27 ottobre - "Pagine dense di dignità". Così Luca Zingaretti ha riassunto l'emozione nel rileggere le pagine del parroco di Cividale all'epoca della disfatta di Caporetto e che oggi sono risuonate con tutta la forza della cronaca proprio su quel ponte del Diavolo che alle 15.45 del 27 ottobre di cento anni fa saltò in aria.


I cento rintocchi di campana del duomo della città ducale hanno introdotto oggi in quel preciso istante la cerimonia, momento centrale del progetto culturale a ricordo dei tragici fatti (la rotta di Caporetto e il brillamento del ponte) avvenuti cento anni fa durante la Grande Guerra, organizzato dal Comune di Cividale con il sostegno della Regione.

Per ricordare quella tragedia si è cercato un punto di vista diverso, quello vicino agli uomini che ne vissero fino in fondo il destino, quello degli "eroi silenziosi".

Una scelta di grande sensibilità e di alto rispetto verso un drammatico episodio della Grande Guerra che il vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello, indirizzando il ringraziamento dell'Amministrazione regionale, ha sottolineato di avere particolarmente apprezzato.

"Al centro di questa importante e significativa commemorazione c'è la rilettura del diario di un prete, un parroco che decide di non andarsene, di rimanere e scrivere una cronaca che oggi è storia e ha un valore straordinario, perché attraverso essa, approfondendo e ragionando, riusciamo a capire il valore che più conta: prima di tutto viene la comunità e i destini dei tanti, di tutti", ha detto Bolzonello.

"In un mondo che si spacca", Bolzonello ha richiamato l'importanza di tenere unite le comunità "con lungimiranza". Le pagine di monsignor Valentino Liva diventano così paradigma della scelta di responsabilità di chi si fa guida della propria gente. Una lezione, ha sottolineato Bolzonello concludendo il suo intervento, per tutti coloro che quotidianamente hanno la responsabilità di rappresentare una comunità.

Il ponte, simbolo di una ricostruzione basata sul rispetto della memoria ma al contempo della voglia di accogliere lo scorrere di nuove acque, è stato la scenografia naturale, riletta nell'opera di artisti coordinati da Fabio Maria Fedele, della lettura di Zingaretti, accompagnata dalle musiche di Lodovico Einaudi e John Cage, interpretate al piano da Andrea Rucli, ma anche il protagonista di molti passaggi dei discorsi ufficiali.

"È il ponte che ogni giorno siamo chiamati a ricostruire", nelle parole del parroco mons. Livio Carlino, è il " simbolo tra passato e presente" citato dal sindaco di Cividale, Stefano Balloch.

"Come i confini possono essere barriere, i ponti possono essere muri ovvero passaggi, congiungimenti. A distanza di cento anni noi dobbiamo attraversare questo ponte, ricostruirlo per essere uniti nelle difficoltà, per essere una sponda sola", ha affermato Balloch.

Un messaggio all'unità che è stato richiamato anche nell'intervento del generale di Corpo d'Armata, Bruno Stano, il cui appello finale è stato però tutto rivolto ai ragazzi, a quei giovani che tanta parte hanno avuto anche nella cerimonia, sia nelle vesti di presentatori, sia di interpreti di suggestivi intermezzi di danza, sia dell'installazione che ha rappresentato il greto del Natisone sul calpestio e sul parapetto del ponte a richiamarne idealmente il vuoto dopo la demolizione di cento anni fa.

A margine dell'evento, lo stesso Zingaretti, nel rimarcare l'importanza di progetti che rievocare momenti salienti della storia, ha aggiunto che "pagine come quelle del diario di mons. Liva dovrebbero essere lette in tutte le scuole, dove invece molto spesso il periodo della Grande Guerra è assolutamente poco o frettolosamente affrontato nei programmi. Certe storie - ha aggiunto l'attore - potrebbero essere fondanti di un ritrovato sentire nei confronti del nostro Paese". ARC/EP/fc

 

 
a margine della cerimonia in ricordo della disfatta di Caporetto, rilasciate a Cividale del Friuli il 27 ottobre 2017