La Giunta Regionale


16.04.2014 14:54

AREE SVANTAGGIATE: IL FVG PENALIZZATO DA NORME TROPPO RIGIDE

Udine, 16 apr - In merito all'interrogazione sul riparto della popolazione per l'individuazione delle aree ammesse a beneficiare di Aiuti di Stato a finalità regionale, presentata dal vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Rodolfo Ziberna, l'assessore regionale alle Finanze Francesco Peroni sottolinea oggi che, rispetto al precedente periodo 2007-2013, il quadro normativo di riferimento e le condizioni di accesso al regime di deroga sono profondamente cambiati.
Più precisamente, le regole stabilite per il periodo 2014-2020 dalla Commissione europea per la definizione delle cosiddette "aree 107.3 c" nella Carta italiana degli Aiuti di Stato a finalità regionale, hanno privilegiato le province del Centro Nord che risultavano in possesso di PIL e disoccupazione rispettivamente inferiore e superiore alla soglia di svantaggio stabilita a livello europeo. In sostanza, il Ministero ha allocato "di diritto" il 90 per cento della popolazione italiana "107.3 c" alle province in possesso dei suddetti requisiti negativi mentre il restante 10 per cento è stato messo a disposizione delle 47 province che, non possedendo tali requisiti, non risultavano "in sofferenza". Poiché le province del Friuli Venezia Giulia rientravano in quest'ultima categoria, il risultato di 108.000 abitanti si rivela particolarmente significativo ove solo si consideri che il 10 per cento della popolazione italiana equivale a 304.232 abitanti.
Dunque, nonostante i destinatari potenziali fossero ben 47 province, il risultato del negoziato condotto dall'Amministrazione regionale ha consentito alle province del Friuli Venezia Giulia di assicurarsi benefici pari addirittura a un terzo di quelli complessivamente disponibili per le aree non in sofferenza. La differenza segnalata nell'interrogazione rispetto al dato 2007-2013 dipende pertanto da due ragioni molto precise. Anzitutto che il Friuli Venezia Giulia, non integrando i requisiti di PIL e disoccupazione in sofferenza, è stato automaticamente escluso dalla possibilità di beneficiare della quota principale pari al 90 per cento della popolazione.
In secondo luogo, mentre nel periodo 2007-2013 le province di Udine, Gorizia e Trieste erano considerate "automaticamente svantaggiate" per il solo fatto di condividere il confine con la Slovenia, allora interamente "area 107.3 a", oggi questo criterio non risulta più applicabile, dato che la fascia confinaria slovena è considerata "area 107.3 c", determinando così la perdita di status di aree svantaggiate di confine anche per le tre province della regione. Le obiezioni mosse dal consigliere regionale, osserva l'assessore alle Finanze, sono frutto di un grave travisamento dei fatti. Infatti, per effetto delle nuove regole stabilite dalla Commissione europea, la Regione si è trovata del tutto priva di quei requisiti che, nel precedente periodo 2007-2013, le erano valsi una ben più sensibile assegnazione di quote passibili di deroga. Va infine ricordato che il risultato ottenuto dalla Giunta regionale va molto al di là delle aspettative che le nuove regole europee avrebbero ragionevolmente consentito di coltivare. ARC/Com/EP