La Giunta Regionale


23.05.2008 

MONTAGNA: VIOLINO, VALORE STRATEGICO PIANO LATTIERO-CASEARIO

Udine, 23 mag - Istituire una struttura di riferimento in grado di aggregare e coordinare i caseifici. Definire gli strumenti per la sua gestione. Programmare le azioni che l'organismo dovrà seguire. Sono questi i tre punti attraverso cui si svilupperà il Piano di riconversione del settore lattiero-caseario dell'area montana elaborato dall'Agenzia per lo sviluppo economico per la montagna- Agemont Spa.
Il progetto si prefigge di aumentare il valore delle strutture associate, che potranno a loro volta retribuire le materie prime del territorio in modo adeguato e in linea con i costi di produzione, accrescere l'efficacia delle strategie e le capacità organizzative e garantire la massima trasparenza nelle fasi di gestione e relazione.
Il Piano, approvato nell'ultima seduta della Giunta regionale su proposta dall'assessore alle Risorse agricole, naturali, forestali e Montagna, Claudio Violino, costituisce la fase finale di un percorso avviato nel 2005, con la stipula di una convenzione tra la Regione e l'Agemont, che ha portato alla redazione di un primo progetto di ristrutturazione del settore, cui ha altresì partecipato l'Ersa.
L'ambizione è quella di dare risposta al quesito "cosa vuol rappresentare l'agricoltura montana del Friuli Venezia Giulia nel futuro e a quali obiettivi vuole tendere?". Lo scenario è quello della qualità d'origine e della valorizzazione delle specificità territoriali a salvaguardia delle aziende agricole di montagna, dove i consumatori possano contare e ricercare prodotti sani e genuini e riconoscano nella qualità dei prodotti acquistati una funzione di cultura, tradizione e territorio.
Attraverso il piano di riconversione la Regione intende proporre una qualità che non sia da considerare come un bene privato, per il miglioramento esclusivo del reddito aziendale, ma diventi un bene pubblico, rintracciabile, verificabile e certificabile, che si identifichi con un unico sistema produttivo, in cui il caseificio non consideri il latte unicamente come semplice fattore di produzione e dove l'allevatore capisca di essere un tutt'uno con lo stesso caseificio.
Il piano di riconversione intende quindi stabilizzare economicamente tale sistema che comprende caseifici ed aziende d'allevamento, che sono e restano i primi attori nel presidio e mantenimento del territorio.
"Il progetto - commenta Violino - è strategico soprattutto nell'area montana, dove la marginalità del territorio crea notevoli difficoltà anche di natura economica nella gestione delle imprese. Puntare a un progetto comune che sia la base per il rilancio di un marchio di produzione dell'area montana sarà la chiave di volta per mantenere sul territorio allevamenti zootecnici, elemento base per garantire una costante presenza dell'uomo".
ARC/Com/EP