Gradisca d'Isonzo (Go), 16 feb - È un'avventura che merita di
essere sostenuta con orgoglio e con passione quella inerente la
valorizzazione della Rosa dell'Isonzo: una varietà di radicchio
tardivo che si presta all'utilizzo nella cucina di pregio e
rappresenta un'espressione della cultura di un territorio riunito
attorno a un progetto volto a trasmettere il desiderio di
crescere in collaborazione.
Con queste parole, l'assessore Fvg alla Cultura, Tiziana Gibelli,
ha portato il saluto dell'Amministrazione regionale alla
presentazione del libro "La rosa di Gorizia - Colori e sapori di
una squisita storia del Friuli Venezia Giulia" svoltasi a
Gradisca d'Isonzo, nel corso dell'evento organizzato con il
sostegno della Regione per promuovere questa nuova coltivazione
orticola locale realizzata in forma organizzata.
La Rosa dell'Isonzo è infatti coltivata da 24 agricoltori,
raggruppati dal 2016 in un consorzio, che sono attivi sul
territorio di 35 Comuni dell'Isontino e della Riviera Friulana,
producono su una superficie di 13 ettari e realizzano 540
quintali di prodotto l'anno, per un valore complessivo di 600
mila euro.
Gibelli ha evidenziato la lungimiranza con la quale gli
agricoltori dell'area hanno saputo individuare un percorso che è
destinato a rilanciare anche il territorio di produzione.
"Si tratta di un'operazione culturale - ha specificato
l'assessore - che investe la cultura del territorio perchè riesce
a coniugare i saperi, la capacità di ricercare percorsi nuovi per
le produzioni e le aziende e i sapori dell'area, mutuando
esperienze alle quali si deve il successo delle eccellenze
agroalimentari nella promozione del Friuli Venezia Giulia".
Gibelli, si riferiva alla valorizzazione del Collio, raggiunta
grazie alla lungimiranza di alcuni viticoltori che hanno scelto
di perseguire l'eccellenza per distinguere le produzioni di un
territorio ben definito e farne un biglietto da visita della
propria realtà, oltre che un elemento remunerativo da proporre
sui mercati nazionali ed esteri.
L'assessore regionale alla cultura, complimentatasi anche per
l'impegno profuso dall'istituto professionale di agraria di
Gradisca nella predisposizione di questo percorso, ha richiamato
le origini della coltivazione dei radicchi nella zona, della
quale si ha notizia dal 1873, auspicando che l'evento di
promozione in corso sia il primo di una lunga serie destinata, è
stato detto, a favorire la diffusione della cultura di un
territorio che tramite eccellenze e qualità mira a farsi
conoscere nel mondo.
Il libro, realizzato da Adriano Del Fabro che ha moderato
l'incontro , ripercorre il tracciato seguito dal progetto e
presenta altresì alcuni esempi di impiego in cucina del radicchio
chiamato Rosa dell'Isonzo con un marchio di prodotto che, a
garanzia della qualità dello stesso e del percorso di
realizzazione, è stato ideato e depositato dall'Istituto agrario
professionale Brignoli di Gradisca d'Isonzo.
ARC/CM/Red
L'assessore Gibelli a Gradisca a presentazione libro 'Rosa dell'Isonzo'
foto ARC Morandini