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15.12.2022 18:14

Stabilità: Riccardi, 2,9 miliardi a beneficio del sistema della salute


Trieste, 15 dic - "C'è un'importante disponibilità di risorse a beneficio del Sistema salute della Regione che somma complessivamente quasi 2 miliardi e 900mila euro: oltre 110 milioni di euro in più rispetto allo stanziamento della precedente finanziaria e legge di Stabilità collegata del 2022. La programmazione degli investimenti negli ultimi 5 anni ammonta a oltre 1 miliardo di euro contro i 212 milioni di euro della legislatura precedente: 5 volte di più. Risorse strategiche che ci porteranno, come tutti auspichiamo, a superare la fase della pandemia".
Lo ha affermato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi a seguito dell'approvazione degli articoli della finanziaria regionale relativi alle sue deleghe.
"Rilevanti sono gli investimenti nella sanità territoriale, per circa 240 milioni, un valore di oltre 10 volte più alto di quello della precedente legislatura, che sommava 22 milioni - ha continuato Riccardi -; estremamente rilevante la quota legata alla parte indistinta all'interno della quale sono contenute le misure di contrasto all'obsolescenza tecnologica, che vedranno finanziamenti per circa 350 milioni contro i 126 milioni della precedente legislatura".
"Tutti gli indicatori danno un andamento straordinario della disponibilità di risorse per il sistema salute: il Fondo sanitario regionale si attesta a oltre 2,5 miliardi di euro, con un aumento di circa 50 milioni rispetto allo scorso anno - ha aggiunto ancora Riccardi -. La spesa per il sociale aumenta di 3 milioni raggiungendo circa 200 milioni di euro; circa 65 milioni di euro solo per l'esercizio 2023 sugli investimenti. Dati che portano complessivamente, nella programmazione di fine legislatura, a investimenti per oltre un miliardo di euro negli ultimi 5 anni".
Riccardi ha sottolineato - dati alla mano - come non sia in atto in alcun modo un processo di privatizzazione: "puntiamo alla ricerca di un equilibrio che ci consenta di dare risposte in termini di efficienza, di aggressione delle liste di attesa e delle fughe dei professionisti dal settore pubblico. Queste problematiche sono fortemente condizionate da un dato storico che vede la spesa pro capite dell'assistenza privata accreditata a 221 euro in questa Regione, contro la media nazionale di 400 euro, in Veneto di 334 euro, nelle Provincia Autonoma di Trento a 288 euro, in Emilia Romagna 347 euro e 550 euro in Lombardia. Questo ci porta a una percentuale della spesa che in Friuli Venezia Giulia si attesta all'8,9% contro il 14,3% di Veneto, il 10,9% della Provincia Autonoma di Trento, 24,5% di Lombardia e 13,9% di Emilia Romagna. Ci accusano di privatizzare i servizi a partire dai Pronto soccorso: ricordo che la prima a essere stata costretta a farlo in Italia è stata proprio l'Emilia Romagna. Difficile sostenere, come fa qualcuno, che questo è un modo di tenere aperti i servizi invece che una linea politica di destra".
"Cimo-Fesmed stima che il 37% dei medici è pronto a lasciare il sistema sanitario nazionale per andare a lavorare nel privato e nelle cooperative. Ridurlo a un problema del Friuli Venezia Giulia non aiuta a trovare soluzioni. Questo ha anche a che fare con elementi di natura retributiva su cui le Regioni non hanno competenza. Noi auspichiamo che il Governo modifichi la norma sulla quota del fondo accessorio che ci consentirebbe di fare una manovra incisiva sulle politiche retributive" ha aggiunto Riccardi.
"Abbiamo lavorato molto - ha aggiunto il vicegovernatore - sulle misure legate al personale nei limiti di quelle che sono le competenze della Regione; il dato organico passa da 20.252 unità del 2018 alla chiusura di 21.078 del 2022. Nel corso di questi 5 anni abbiamo fatto un grande lavoro pure sul fabbisogno formativo per quanto riguarda le professioni sanitarie: l'infermieristica è passata da 270 borse di studio del 2018 a 400 del 2022, fisioterapia da 50 a 100, assistenza sanitaria da zero a 40; le scienze infermieristiche ostetriche da zero a 30; l'educatore professionale da 40 a 80, medicina generale da 20 a 40, solo per fare qualche esempio" ha concluso Riccardi. ARC/PT/al