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24.06.2019 18:05

Terzo settore: via al bando per 938.160 euro e nuova governance

Trieste, 24 giugno - Una metodologia di lavoro improntata al dialogo e la prossima costituzione di un tavolo tecnico, trasversale alle direzioni regionali, nel quale elaborare le regole per una nuova governance del Terzo settore. Intanto a disposizione delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale del Friuli Venezia Giulia ci sono i 938.160,00 euro del nuovo bando per iniziative e progetti coerenti alle linee di indirizzo fissate dall'Amministrazione regionale.

Questo quanto emerso nell'incontro che si è tenuto oggi a Trieste tra il vicegovernatore Riccardo Riccardi, accompagnato dagli assessori Alessia Rosolen (Lavoro, formazione e famiglia) e Pierpaolo Roberti (Autonomie locali), e i rappresentanti regionali del Terzo settore.

Nello specifico il bando è rivolto a due tipologie di progetti: quelli a valenza territoriale regionale (150.000,00 euro) e quelli a valenza territoriale d'ambito dei servizi sociali dei comuni (788.160,00 euro). Le iniziative devono essere necessariamente presentate da un soggetto attuatore in partenariato con uno o più soggetti co-attuatori. Il numero di partnership sarà considerato un elemento premiante ai fini della valutazione dei progetti.

Tra le aree prioritarie d'intervento: lo sviluppo della cultura del volontariato nei giovani, l'individuazione delle situazioni di fragilità, la prevenzione delle dipendenze, il contrasto alle solitudini involontarie negli anziani, l'inclusione delle persone disabili, la promozione della rilevanza del risparmio idrico e della riduzione delle acque, oltre alla sensibilizzazione per la mitigazione del cambiamento climatico.

Da parte sua il vicegovernatore, sottolineando come il Terzo settore rappresenti "uno straordinario patrimonio che abbraccia diverse competenze", ha spiegato la scelta della Regione di istituire un tavolo tecnico per fissare un metodo di governo del sistema. "Lo facciamo - ha puntualizzato Riccardi - in discontinuità rispetto al passato, in quanto non esiste un unico modo per affrontare le fragilità: ci sono infatti quei casi che non rendono possibile un ritorno al mondo del lavoro e richiedono un tipo di assistenza, mentre c'è chi, pur trovandosi in uno stato di momentanea difficoltà, può tornare attivo sul piano occupazionale. Servono quindi risposte differenziate, anche perché la nostra gente non vuole sussidi ma chiede lavoro".

Roberti ha invece messo l'accento sulle micro-associazioni che un domani, con l'applicazione dei regolamenti attuativi della legge statale, ben difficilmente andranno ad iscriversi all'albo nazionale. "Queste realtà - ha detto l'assessore - rappresentano un supporto spesso strategico per i piccoli comuni e di questo terremo conto in sede legislativa per salvaguardare gli equilibri sociali del territorio".

L'assessore Rosolen, infine, ha individuato il tema della famiglia come campo d'azione determinante per sovvertire l'andamento demografico della popolazione regionale che registra da una parte un aumento del numero di persone anziane e dall'altra il calo delle nascite. "C'è la massima disponibilità - ha affermato Rosolen - per quei progetti che prevedono interventi a favore della 'famiglia 0-100', intesa come la base fondante della nostra società, ma che in questi anni è stata stretta nella morsa delle nuove povertà che hanno generato situazioni di fragilità tanto nei bambini quanto negli anziani. Un disagio per il quale va programmata una significativa opera di prevenzione". ARC/GG/ppd