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22.10.2015 17:39

TAGLIAMENTO: VITO, LA MESSA IN SICUREZZA È UNA PRIORITÀ

Trieste, 22 ott - "Questa Amministrazione regionale ha ripreso finalmente in mano la questione della messa in sicurezza del Tagliamento, rimettendo in moto l'attività di pianificazione e battendosi per ottenere la piena competenza e quindi responsabilità anche sull'ultimo tratto del fiume".

A sottolinearlo è l'assessore regionale all'Ambiente Sara Vito in riferimento a un'inchiesta pubblicata oggi sul quotidiano Corriere della Sera. "Nell'articolo si critica l'operato della Regione Friuli Venezia Giulia - precisa l'assessore - ma evidentemente sulla base di fonti indirette e poco obiettive, perché l'autore dell'articolo non mi ha mai contattato. Se solo mi avesse telefonato, avrei potuto spiegargli tutto quello che stiamo facendo".

L'assessore richiama prima di tutto l'attenzione sulla complessa eredità che l'attuale Amministrazione regionale si è trovata a gestire dopo che la progettazione delle cosiddette casse di espansione sul medio corso del fiume, previste dal precedente Piano stralcio approvato nel 2000, era stata di fatto bloccata per l'opposizione di tutte le Amministrazioni locali interessate, con la successiva scelta di istituire nel 2010, d'accordo con Ministero, enti territoriali, istituzioni, università e associazioni ambientaliste, un Laboratorio Tagliamento per individuare soluzioni alternative.

"Abbiamo perciò voluto sin da subito - ricorda l'assessore - dare continuità alle indicazioni emerse nel Laboratorio, siglando nel dicembre dello scorso anno una convenzione con l'Autorità di Bacino per la revisione del Piano stralcio in modo da verificare puntualmente, in base a modelli scientifici, fattibilità e utilità delle singole ipotesi. Ci aspettiamo adesso di ricevere la proposta di revisione a breve. Abbiamo inoltre incaricato l'Autorità di Bacino, dando 18 mesi di tempo, di definire le linee guida operative per la manutenzione del Tagliamento, che rappresentano uno strumento di gestione fondamentale per la sicurezza. Attendiamo le linee guida già per il prossimo anno".

"Nello stesso tempo, in accordo con la Regione Veneto - aggiunge l'assessore Vito - abbiamo aggiudicato e completato la progettazione preliminare per i lavori sul basso corso del fiume. Il progetto ha individuato una soluzione ottimale per ripartire le portate tra il basso Tagliamento e il canale scolmatore Cavrato in Veneto, in modo da ridurre le opere sugli argini con il risultato di contenere i costi e il consumo di suolo. Siamo adesso pronti per la redazione del progetto esecutivo suddiviso per lotti".

"Anche sulla manutenzione ordinaria e straordinaria - prosegue l'assessore - ci siamo mossi con decisione, per superare le difficoltà legate alla frammentazione delle competenze. Ci siamo infatti battuti con successo per ottenere dallo Stato il trasferimento al Demanio idrico della Regione anche dell'ultimo tratto di 35 chilometri dei fiume. Gli interventi potranno dunque essere adesso più costanti ed efficaci".

"Non si può inoltre imputare a questa Amministrazione regionale - precisa Vito - di non aver speso i 41 milioni stanziati dallo Stato per le casse di espansione, che sono fermi dal 2003 perché altri hanno deciso di non realizzarle. Questi soldi comunque ci sono ancora e assicuro che saranno spesi per la sicurezza del Tagliamento".

"Rifiuto infine nel modo più deciso - conclude l'assessore Vito - la tesi secondo la quale in cinquant'anni non si è fatto nulla per le popolazioni di Latisana e della Bassa friulana. Tra opere dello Stato, della Regione e della nostra Protezione civile per arginature e diaframmi, e di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) per l'innalzamento del ponte, sono stati investiti almeno 70 milioni di euro. Sono tutte opere che hanno permesso di accrescere in modo sostanziale la tutela degli abitanti che vivono sulle sponde del Tagliamento. Dal 1966 a oggi sono stati fatti insomma importanti passi avanti".

ARC/PF