Udine, 11 set - "La specialità della nostra regione è dovuta
soprattutto alla presenza di minoranze linguistiche in questa
terra. La Costituzione italiana prevede la tutela delle
minoranze, l'Unione Europea ha varato la Convenzione Quadro in
base alla quale è nata la legge nazionale 482: ora serve una
legge regionale per la puntuale attuazione dei principi di tutela
sanciti da quella legge. Se motto dell'Unione Europea è 'Unità
nella diversità', quello della nostra regione è 'armonia delle
diversità'. Ed è ciò che intendiamo fare anche con queste leggi
per friulano e sloveno".
È questa la posizione della Regione sulla questione della lingua
friulana, espressa oggi a Udine dal presidente della Regione,
Riccardo Illy, e dall'assessore regionale all'Istruzione e
Cultura, Roberto Antonaz, intervenuti - con diversi esponenti del
Coniglio regionale, fra cui il presidente della VI Commissione,
Kristian Franzil - alle Assise delle Rappresentanze Friulane su
"Lingue e identità del Friuli nella nuova Europa e nel villaggio
globale", tenutesi nell'Aula Magna dell'Università per iniziativa
dello stesso Ateneo, del Comitato 482, del Comitato per
l'autonomia e il rilancio del Friuli, degli organi d'informazione
della Curia udinese e al quale sono intervenuti i rappresentanti
delle istituzioni friulane udinesi, pordenonesi e goriziane, dei
vari gruppi e organismi promotori, dell'Università e dell'
Arcidiocesi.
Un confronto molto ricco di contenuti e di idee, che nella
sostanza hanno puntato da un lato a rimarcare l'importanza della
tutela del friulano e delle altre lingue minoritarie parlate nel
Friuli Venezia Giulia (sloveno e tedesco); dall'altro a
sottolineare le varie posizioni emerse dal dibattito che in
questi mesi si è sviluppato.
Nel suo intervento il presidente ha messo in evidenza la
ricchezza che viene dalla presenza di tre diverse comunità
riconosciute e di tante altre comunità di cittadini di lingua e
cultura diverse: da qui l'opportunità della legge regionale "che
può essere migliorata utilizzando il buon senso e non i
pregiudizi".
E' quindi entrato nello specifico di alcune critiche: ambito
territoriale, silenzio/assenso, tempo da destinare allo studio
del friulano, costi che la legge comporterà, per sostenere che
spesso si tratta di critiche superficiali che non tengono conto
della realtà dei fatti. "Ciò che servirebbe, invece, sarebbe che
la Regione avesse le competenze delle altre Regioni a Statuto
speciale nella gestione dell'istruzione, anche per garantire un
ulteriore miglioramento nella qualità dell'insegnamento".
Un plauso infine per l'Associazione delle Province friulane
prevista dalla Riforma delle Autonomie e attuata per ora dalle
Province di Udine e Pordenone: "spero che quella di Gorizia vi
aderisca".
Da parte sua l'assessore Antonaz ha rimarcato la positività del
dibattito ("il più ampio che si è sviluppato in regione dai tempi
del terremoto") su leggi di tutela del friulano e dello sloveno
previste nel programma di questo governo regionale. "La nostra è
una proposta di progresso e di civiltà che sancisce il diritto di
ogni cittadino di parlare e di trasmettere la lingua madre.
Perché in epoca di globalizzazione che si confonde con la
omogeneizzazione culturale, bisogna difendere l'identità. Queste
leggi uniranno il Friuli Venezia Giulia".
ARC/Nico Nanni
Riccardo Illy (Presidente Regione Friuli Venezia Giulia) alle Assise delle Rappresentanze Friulane su "Lingue e identità del Friuli nella nuova Europa e nel villaggio globale", tenutesi nell'Aula Magna dell'Università di Udine. (Udine 11/09/07)
Riccardo Illy (Presidente Regione Friuli Venezia Giulia) alle Assise delle Rappresentanze Friulane su "Lingue e identità del Friuli nella nuova Europa e nel villaggio globale", tenutesi nell'Aula Magna dell'Università di Udine. (Udine 11/09/07)