Notizie dalla Giunta


11.09.2007 20:42

LINGUE DEL FVG: ILLY, ARMONIA DELLE DIVERSITA'

Udine, 11 set - "La specialità della nostra regione è dovuta soprattutto alla presenza di minoranze linguistiche in questa terra. La Costituzione italiana prevede la tutela delle minoranze, l'Unione Europea ha varato la Convenzione Quadro in base alla quale è nata la legge nazionale 482: ora serve una legge regionale per la puntuale attuazione dei principi di tutela sanciti da quella legge. Se motto dell'Unione Europea è 'Unità nella diversità', quello della nostra regione è 'armonia delle diversità'. Ed è ciò che intendiamo fare anche con queste leggi per friulano e sloveno".
È questa la posizione della Regione sulla questione della lingua friulana, espressa oggi a Udine dal presidente della Regione, Riccardo Illy, e dall'assessore regionale all'Istruzione e Cultura, Roberto Antonaz, intervenuti - con diversi esponenti del Coniglio regionale, fra cui il presidente della VI Commissione, Kristian Franzil - alle Assise delle Rappresentanze Friulane su "Lingue e identità del Friuli nella nuova Europa e nel villaggio globale", tenutesi nell'Aula Magna dell'Università per iniziativa dello stesso Ateneo, del Comitato 482, del Comitato per l'autonomia e il rilancio del Friuli, degli organi d'informazione della Curia udinese e al quale sono intervenuti i rappresentanti delle istituzioni friulane udinesi, pordenonesi e goriziane, dei vari gruppi e organismi promotori, dell'Università e dell' Arcidiocesi.
Un confronto molto ricco di contenuti e di idee, che nella sostanza hanno puntato da un lato a rimarcare l'importanza della tutela del friulano e delle altre lingue minoritarie parlate nel Friuli Venezia Giulia (sloveno e tedesco); dall'altro a sottolineare le varie posizioni emerse dal dibattito che in questi mesi si è sviluppato.
Nel suo intervento il presidente ha messo in evidenza la ricchezza che viene dalla presenza di tre diverse comunità riconosciute e di tante altre comunità di cittadini di lingua e cultura diverse: da qui l'opportunità della legge regionale "che può essere migliorata utilizzando il buon senso e non i pregiudizi".
E' quindi entrato nello specifico di alcune critiche: ambito territoriale, silenzio/assenso, tempo da destinare allo studio del friulano, costi che la legge comporterà, per sostenere che spesso si tratta di critiche superficiali che non tengono conto della realtà dei fatti. "Ciò che servirebbe, invece, sarebbe che la Regione avesse le competenze delle altre Regioni a Statuto speciale nella gestione dell'istruzione, anche per garantire un ulteriore miglioramento nella qualità dell'insegnamento".
Un plauso infine per l'Associazione delle Province friulane prevista dalla Riforma delle Autonomie e attuata per ora dalle Province di Udine e Pordenone: "spero che quella di Gorizia vi aderisca".
Da parte sua l'assessore Antonaz ha rimarcato la positività del dibattito ("il più ampio che si è sviluppato in regione dai tempi del terremoto") su leggi di tutela del friulano e dello sloveno previste nel programma di questo governo regionale. "La nostra è una proposta di progresso e di civiltà che sancisce il diritto di ogni cittadino di parlare e di trasmettere la lingua madre. Perché in epoca di globalizzazione che si confonde con la omogeneizzazione culturale, bisogna difendere l'identità. Queste leggi uniranno il Friuli Venezia Giulia".
ARC/Nico Nanni