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06.07.2019 11:43

Rosolen/Riccardi: scuola in ospedale per sostenere bambini ricoverati

Trieste, 6 lug - Modelli innovativi di didattica, anche con strumentazioni ad hoc. Percorsi speciali di formazione per gli insegnanti. Nuove formule di accoglienza in spazi espressamente concepiti per le esigenze dei bambini. Un ruolo centrale dell'Ufficio Scolastico Regionale nel coordinamento dei servizi. Sono alcune delle linee guida del progetto Scuola in Ospedale (SIO) e Istruzione Domiciliare (ID), presentato dagli assessori regionali Alessia Rosolen e Riccardo Riccardi e approvato dalla giunta regionale.

"Si tratta - hanno detto Rosolen e Riccardi - di una proposta che costituisce un prezioso ampliamento dell'offerta formativa delle scuole per assicurare ai giovani l'erogazione di servizi alternativi in situazione di temporanea malattia. Questi percorsi scolastici, come evidenziato nelle linee guida nazionali approvate dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca nel mese di giugno 2019, sono validi a tutti gli effetti e garantiscono, attraverso piani didattici personalizzati e individualizzati secondo le specifiche esigenze, la reale fruizione del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione a domicilio o nei luoghi di cura. Rappresentano quindi una misura di tutela al diritto allo studio, ma anche evitano fenomeni di dispersione scolastica o ripetenze".

Applichiamo anche in questo specifico ambito, ha ribadito Riccardi, "il cambio di paradigma che la Regione sta attuando con la riforma del servizio sanitario, portando sul territorio la risposta alle esigenze del cittadino. E lo facciamo ancora una volta sottraendo centralità alla sanità per rafforzare il concetto di salute, che è fatto di prossimità, di ambiente familiare, di prevenzione, di presa in carico efficace".

Secondo Rosolen "l'Amministrazione regionale è intervenuta con la legge sull'istruzione, approvata a febbraio, inserendo una specifica disciplina per le scuole in ospedale e la didattica a domicilio, con l'obiettivo di creare sinergie con le misure già sostenute a livello nazionale, attraverso azioni aggiuntive e complementari (quali la formazione di insegnanti e operatori, lo sviluppo di modelli innovativi a sostegno della didattica, la realizzazione di servizi di accoglienza). Unica a livello nazionale è la possibilità di realizzare in Friuli Venezia Giulia interventi a favore dei bambini delle scuole dell'infanzia. La Regione, consapevole della strategicità della creazione di una rete di servizi da parte di più istituzioni, intende superare le difficoltà operative in cui versa il nostro territorio e creare un modello di scuole in ospedale e istruzione a domicilio capace di rispondere in maniera efficace ai bisogni degli studenti e delle famiglie. Tengo a ringraziare il Direttore Patrizia Pavatti per l'evidente cambio di passo dell'Ufficio Scolastico Regionale, semplicemente determinante per fronteggiare il forte ritardo in cui versa il Friuli Venezia Giulia in questi percorsi specifici: nel biennio 2017-2018 solo 150 alunni ricoverati (108 a Trieste, 21 a Udine e 21 ad Aviano) hanno potuto godere del servizio di scuola nei nosocomi. Abbiamo ereditato una situazione in cui il Fvg era fanalino di coda: lo stiamo portando, tramite percorsi e modelli innovativi, a divenire un esempio virtuoso".

Rosolen ha sottolineato infine "il ruolo strategico dell'Ufficio Scolastico Regionale, al cui potenziamento stiamo lavorando da mesi. La norma recentemente approvata autorizza la Regione a stipulare convenzioni con l'Ufficio scolastico regionale del Friuli Venezia Giulia e le scuole regionali singole o in reti per lo sviluppo di interventi, da realizzarsi anche in collaborazione con altri soggetti pubblici e privati con adeguate competenze nel settore, volti a favorire lo sviluppo di modelli innovativi a sostegno della didattica, della formazione degli insegnanti e degli operatori, e alla realizzazione di servizi di accoglienza a favore dei bambini e degli alunni ricoverati nelle strutture ospedaliere e nel proprio domicilio e di eventuali sorelle e fratelli cui sia impedita la frequenza scolastica a tutela del familiare malato".

ARC/com